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Castelli e piccoli borghi, il fascino dell'Italia nascosta.

Eccomi, dopo un po' a riscrivere in questo td.
Ringrazio ancora Raffaella per le stupende immagini di questo piccolo borgo, aggiungo magari qualche nozione in più, a quanto già raccontato.

Prendo a prestito le sue foto, per meglio illustrare...


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Il borgo ed il Castello di Vigoleno, sono tra i luoghi più affascinanti della provincia di Piacenza.
Esempio di perfetta logica abitativa del Medioevo, giunto sino a noi integro nelle strutture e fitto di testimonianze storiche.
Il borgo venne edificato su un crinale che divide le valli dei torrenti Ongina e Stirione.
Le origini del borgo sono molto antiche, risalgono all' età romana, pare sia stato un luogo consacrato a Bacco.

Un castello, destinato a fungere da avamposto verso Parma, a difesa delle strade verso un' altra fortezza, quella di Bardi e Borgotaro, doveva già esistere, secondo le testimonianze, già dal X sec.
Attorno al 1141, Vigoleno entrava a fare parte del sistema difensivo del comune di Piacenza. Appartenne alla famiglia Pallavicino ed in seguito, tra il Duecento e Trecento alla potente famiglia Scotti.

Gli Scotti ne fecero un punto di forza della loro autorità politica. Dopo vicissitudini varie, lotte di potere, guerre e distruzioni, gli Scotti ebbero da Odoardo Visconti i diritti su Vigoleno, che appartenne quasi ininterrottamente a quella sola famiglia ( caso raro nella storia italiana).

Quello che vediamo ora nel borgo è frutto del rifacimento quattrocentesco, nonostante qualche trasformazione, ha ancora un grande fascino e potenza evocativa.
Le tracce degli Scotti, lì ritroviamo negli stemmi gentilizi, scolpiti sia sopra al portale d' ingresso del borgo, sia su altre strutture.
L' intero borgo è di forma elissoidale, chiuso da imponenti mura merlate, percorse da un cambiamento di ronda. L' accesso al borgo avviene attraverso un rivellino e si entra così nella piazza della fontana.


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La struttura è dominata dal mastio quadrangolare, che ospitava apparati informativi è da cui si va alla seconda Torre del borgo, presso cui sorge la parte residenziale.
Sulla piazza si affaccia l' oratorio della Madonna delle Grazie.

Il sito è annoverato tra i borghi più belli d' Italia ed è parzialmente aperto al pubblico.
Dal castello è possibile visitare: il mastio, il camminamento di ronda sud, la torre sud. Nel borgo: la chiesa Romanica e l' oratorio della Madonna delle Grazie.




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Un video molto bello,non mio ma trovato in rete, vi permetterà di capire meglio l'impianto urbanistico e le bellezze paesaggistiche di questa zona.





 
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Sono riuscita a ripristinare parte delle foto perse con il problema comune a molti di Photobuket, quindi posso continuare, inserendo altri magnifici borghi e castelli, del nostro immenso patrimonio artistico e culturale.
A presto....sempre se vorrete leggermi.
 
Il Castello di Gropparello.










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- Potremmo cominciare col dire....


....." C'era una volta....un principe...una principessa?...... Un castello incantato!!

- La magica frase che evoca alla mente scenari inconsueti, ricordi ....di un' infanzia scandita dalle parole lette su un libro di fiabe....quando la mente ed il cuore, si perdevano tra le pagine e vedevi ovunque, fate turchine....fate madrine, folletti e streghe cattive...
Sino al raggiungere del lieto fine, quando con un sospiro di sollievo....chiudevo il libro...felice!

- Ecco, ora sto per arrivare ad un castello che sembra uscito da un libro di fiabe....
Se non fosse per la strada, le auto....vedendolo da lontano per un' attimo, perché la strada che ti porta su è a tornanti, e la vegetazione fitta lo nascondono alla vista....

Ma la sua breve visione da lontano, mi porta a fantasticare e vado indietro nel tempo.....

......Immagino....il silenzio della campagna rotto dallo scalpiccio di un cavallo ed un cavaliere, che al galoppo raggiunge la sua meta....e la sua amata!
......Fantasie....che mi accompagnano, ma il contesto, il luogo ed il maniero sono da fiaba!!!

- Appena varcato il cancello, non hai ancora la percezione di dove sei, né ancora di ciò che troverai....ti trovi in un luogo bello, si! Bello! ....e fiorito , tanto fiorito malgrado l' autunno che incombe.
- Mentre aspetto, mi aggiro in mezzo a questi fiori....rose rosa, che nell' aria fresca del mattino sanno di rugiada....e poi ecco ad un tratto le torri!

- Le vedi, sono reali...non è un libro di fiabe, ma nella fiaba ci sei !!!!




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- Il percorso tra la vegetazione fitta è un susseguirsi di raggi di sole velati, che filtrano attraverso le fronde degli alberi, creando magnifici giochi di luce, che illuminano qua e là la radura sottostante...

Bagliori....nebbie improvvise, impalpabili....impercettibili, ma che ti penetrano dentro....come la dolcezza infinita....fino al cuore, quando finalmente e come d' istinto, voltando a destra....lo vedi!!!




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- Lo vedi ma ancora si cela, dietro una cortina di mistero....

- Il bosco, le sue ombre, le sue luci gli donano un fascino misterioso....non so cosa mi attende, al di là di quel ponte levatoio...non so...la voglia di entrare è tanta.
Non incute timore, non è un castello austero, non credevo fosse così...romantico.
È l' aggettivo più appropriato, un castello uscito dalle pagine di un libro di fiabe....



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- Ho il tempo di girare nel bosco. Stupendo !!....nelle prime ore del mattino, mi riporta alle fiabe incantate, ai Principi azzurri alle Belle addormentare....alle scarpette di cristallo, perse nella fuga di mezzanotte!!

- Le foglie degli alberi luccicano, ancora bagnate dall' aria fresca ed umida della mattina.
I colori sono stupendi!! ...non è ancora autunno, ma si intravedono le prime foglie gialle.
Scendo nella radura sottostante e mi trovo così, ai piedi della rocca dove sorge il castello. Alzò lo sguardo e vedo sopra il profilo severo del fortilizio, costruito sulla pietra viva. Le mura ripide accrescono il senso di grandiosità, la sua posizione è spettacolare!


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- L' area tutt' attorno è una fitta boscaglia, intercalata da speroni rocciosi. Il castello è in posizione isolata, a picco , sotto scorre un torrente che ha scavato una gola profonda , tra le sue rocce " l' orrido" , una profonda gola , dove l' acqua scende impetuosa.



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- E' fortemente aggrappato alla roccia che lo sostiene. Passo sotto il ponte levatoio, qui la luce filtra poco....e resto incantata dai colori e dalla vegetazione, ancor più fitta e rigogliosa!

È verde....verde in tutte le sue tonalità, a tratti cupo a tratti di una tenerezza...disarmante!
Un' oasi?...si, penso....un prato di delicate felci, uno smeraldo incastonato tra le rocce, in un' aria fresca e pulita....




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Continua.....
 
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Qui i raggi del sole non riescono a penetrare....ombre furtive si aggirano attorno a me, non sono fantasmi...sono elfi!!

Figuranti in costume medievale, escono per magia dal fitto del bosco, daranno vita ad un percorso itinerante chiamato " parco delle fiabe " ; dove i bambini, vestiti da cavalieri rivivono le loro fiabe, scoprendo le tracce del passaggio delle fate, dei folletti degli elfi ...

".....sì aggirano attorno a me , in una dimensione fantasticamemte irreale!!...mi lascio trasportare da questa stupenda sensazione e li seguo, come attratta da una misteriosa forza magnetica, che mi spinge inesorabilmente e fortemente verso di loro..."




Immaginatevi una scena così....



Tratto da...." Il Signore degli anelli".




Mi risveglio all' improvviso da questo sogno è ora di tornare al ponte levatoio è l' ora della nostra visita.



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Nei pressi dell' ingresso la nostra guida ci attende.

Un ragazzo vestito con abiti medievali , con uno strano medaglione al collo, del tipo " società segreta" per intenderci!....ci spiega che è il distintivo di riconoscimento degli addetti autorizzati alla guida al castello.
Mentre comincia a parlare ed a spiegarci sommariamente le origini della dimora, mi rendo conto che non siamo i soli ma un gruppo di circa 25 persone. Non molti, ma vorrei far foto in santa pace! Decido così di precederli all' ingresso appena viene tolto il cordone.....e, simpaticamente l' addetto mi chiede dove vado!....gentilmente, spiego del mio desiderio di fare foto possibilmente in solitaria, o prima o dopo ...che decida lui!
....allora sorride e mi fa entrare....


Venite con me.....






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Resterò sempre indietro rispetto a tutto il gruppo, sempre ultima anche all' uscita ma questo mi ha dato modo di vedere quasi in solitaria e potermi soffermare più tempo in ogni locale del maniero...


L' interno della dimora non ha un aspetto austero ed imponente, l' aria che si respira nel cortiletto e negli ambienti visitati, è un' atmosfera di quiete, di tranquillità di raccoglimento, sia negli spazi esterni, racchiusi entro questo piccolo cortile, che interni....


Mi immagino... Rosania, la giovane castellana, passeggiare nelle sere d' estate o nei pomeriggi assolati, per questo cortile....con la mente rivolta altrove, nell' attesa del ritorno del suo amato....



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L' ingresso con il suo ponte levatoio è la parte destinata alla difesa, ed è anche la più inaccessibile dall' esterno; contraddistinta da forti contrafforti e spesse mura, questa parte è stata costruita ed integrata perfettamente sullo sperone roccioso, anzi parte dell' androne del corpo di guardia fortificato è roccia viva!

Inespugnabile anche per la salda composizione degli elementi che la compongono, si tratta di serpentina verde, una roccia di cui è formato lo sperone e che forma con il corpo di guardia un tutt'uno. Da qui si passa nel cortile molto raccolto, dove ha sede la parte abitata ( non visitabile).....in effetti, ancora non vi ho detto che il castello è abitato....e la parte più antica, dove siamo entrati noi.

Oltre agli abitanti in carne ed ossa, ci sono presenze strane in questo castello......ma ve ne parlerò più il là....




A domani.... continua....
 
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Vi devo una precisazione...

Avevo già scritto queste ultime pagine in un diario precedente, ma le foto purtroppo non sono più leggibili....per il problema noto a tutti di Photobuket, che ha " sequestrato" le immagini.

Sono riuscita a salvarle e ora lo ripropongo qui...solo ed esclusivamente perché sono luoghi....è un luogo bellissimo e ne vale la pena visitarlo.

Ora... continuo....




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Immerso nelle gole del Vezzeno, il Castello di Gropparello è un significativo esempio di castello guelfo, perfettamente conservato che si affaccia su un' orrido di grande interesse geologico e paesaggistico.

Situato sulle colline piacentine il castello rimane forse uno dei complessi che conservano il fascino della fortificazione medievale.
L' accesso alla fortezza avviene solo attraverso i due ponti levatoi, uno carrabile ed uno pedonale. L' eleganza sobria delle sue sale medievali, l' ampiezza monumentale dei suoi camini, e la luce velata che filtra dalle finestre, donano al maniero un' atmosfera magica.

Prima di passare agli interni...facciamo un giro tutto attorno, attraverso il " percorso di ronda".....molto bello e suggestivo...




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È molto suggestivo con angoli molto, molto particolari....




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.....e giochi di luce....improvvisi...




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Immersi nel verde, con il tempo che si ferma inesorabilmente in una dimensione fantastica....
Il percorso ci riporta all' ingresso da cui si passa nel piccolo cortile dove c'è una finestra.....




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....la prima di sinistra, da cui a volte si manifestano strane apparizioni...ma oggi, non è il mio giorno fortunato....




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Guardando verso l' alto....il Mastio!....impressionante, chiamato anche " dongione": di forma quadrata venne allargato nell' 800. La sua base è parte integrante con il resto degli edifici, si innalza nel cortile a ridosso dell' ingresso.


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Saliamo....




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Giochi di luce e ombre sulle pareti....




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L' ingresso e subito ci accoglie una cappelletta e ai lati, una scala.....





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....ci porta sempre più su, tra un piano e l' altro alcuni ambienti....






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Sino al raggiungimento della sommità, attraverso una ripidissima scala a chiocciola e finalmente sono sul Torrione.






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Il profilo severo e le merlature guelfe a filo, accrescono la grandiosità che la sua posizione ispira; a 360° tutto attorno fitte boscaglie. Dall' alto si vede molto bene " l' orrido" scavato tra le rocce dal torrente e sull'altura fronte a me, un manufatto in pietra, riconducibile alla funzione di altare sacrificale di origine celtica.





Eccolo.....

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L' aria quassù è frizzantina e il paesaggio è di una bellezza struggente.....ritorniamo a " terra" ....qui sembra di star sulle nuvole...


In attesa che tutto il gruppo di ricomponga, scatto altre foto alla finestra....







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.....ma nulla...non compare nulla......










Continua......
 
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Per tutto il 300 furono i Fulgosio i Signori del castello, divenuti proprietari dal Vescovo Filippo Fulgosio che lo lasciò in eredità ai propri eredi.

Rosania Fulgosio la giovane castellana, nel 1258, venne murata viva dal marito Pietrone da Cagnano, tra le mura del castello, colpevole di averlo tradito con il capitano dell' esercito, Lancillotto Anguissola.
In certe notti di tempesta si può sentire il lamento angoscioso della donna...

Questa vicenda, alimento' la leggenda di continue apparizioni del fantasma della giovane al castello.



Vi propongo questo video.....in cui viene intervistato e compare il proprietario.







E queste foto.....



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La porta!
Dietro questa porta c' è una lunghissima scala in pietra, molto ripida che porta nei sotterranei, e da questi, nelle mura di fondamenta del castello, dove si dice ci sia la camera segreta, dove fu murata viva Rosania....

Vi mostro anche il resto dell' ambiente, un po' tetro....che non mi ha messo a mio agio, forse suggestioni tanto dai racconti della nostra guida....




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Gli studiosi del paranormale in questi locali con le loro strumentazioni, hanno notato un' energia particolarmente intensificare in prossimità di alcuni angoli di questo ambiente..... probabilmente al di sotto vi è la camera segreta.....

Per me è difficile credere ai fantasmi, ad una dimensione di mezzo, dove le anime vagano nell' attesa di passare oltre....
Penso piuttosto che magari ci siano suggestioni della mente, condizionata da situazioni particolari, ad esempio, la visita dei castelli che può predisposti a vedere certi fenomeni, poi per carità...tutto può essere.



Usciti finalmente con mio grande sollievo, ci predisponiamo alla visita dei locali interni che mi sono particolarmente piaciuti.



Sì sale la scala in pietra e si entra in un grande ambiente....





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Eccolo.....il locale delle feste!





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Il locale delle feste o delle armi.
Un'ampio salone con splendide armature e stemmi araldici alle pareti, un bellissimo camino, un soffitto a cassettoni in legno scuro con borchie dorate.



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In questo salone avvenivano i banchetti. Gli ospiti sedevano attorno ad un grande tavolo, scaldato dal fuoco del camino...unica fonte di calore.
Solitamente a tavola, in posizione più vicina al camino, stava il Signore del castello è con lui, le personalità più importanti. Era un segno di distinzione e riguardo per l' ospite....
Chi entrava nel salone capiva il grado d'importaza delle persone , dal loro posto a tavola!


Da questo salone si passa ad un altro salottino e poi un altro ancora i locali si susseguono uno dopo l'altro.




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I camini sono molto particolari....pensate che in uno di questi spicca una formello di Giulio Romano, importante artista che lavorava in queste zone. Presentano ancora in qualche tratto, segni di colore a denota che un tempo non si presentavano così ma bensì colorati.

Per ultimo abbiamo una sala particolare, ora adibita a sala della musica, ma anticamente era la camera da letto dei Signori del castello e quindi di Rosania.


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Quando si entra in questi ambienti, ma in ogni locale o sala di qualsiasi dimora antica....guardate in alto...i soffitti a quel tempo erano affrescati....autentiche meraviglie!!



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Da questo ambiente si passa al successivo...ultimissimo ambiente : lo studiolo.




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Una storia legata a questo studio ....

I padroni di casa, gli attuali padroni i sigg. Ghibelli, quando effettuarono la ristrutturazione degli ambienti nel riordino, proprio tra gli scaffali di questa libreria, trovarono alcuni testi antichi. Tra questi un diario antichissimo in cui si narravano storie di varie casate e persone, storie intrecciate e legate a questo luogo.

Il proprietario stesso lo ripose e col passare del tempo, non lo ritrovò più.....alla fine lo dimentico' e non se ne curò più....
Anzi pensò proprio si trattasse di una svista, di uno sbaglio....
A distanza di tempo si ricredette.
Venne in visita al castello una signora e nel parlare del più e del meno, di luoghi e di storie, fece cenno a quel diario.....con grande sorpresa del proprietario!!....che, a quel punto di rende conto che non si trattava di un sogno, di uno sbaglio di una stranezza della mente....ma che era realmente esistito.

Anche questo fa parte dei misteri di questo castello.....

Il proprietario, persona molto affabile, vi potrà spiegare tutti questi piccoli dettagli ed è sempre presente alle visite, noi abbiamo avuto il piacere d'incontrarlo.

In questo ambiente ci sono stata parecchio, mi spiaceva andar via, perché sapevo che la visita era al termine.

Qualche scatto, strada facendo verso l' uscita....



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Cosa dirvi ancora, avete visto il luogo, i colori, le luci le suggestioni....mi piacerebbe tornare qui in un altro periodo dell' anno, in inverno ad esempio per vederlo imbiancato e con il ghiaccio per vederlo brillare. Come se una mano invisibile spargesse porporina d' argento come i paesaggi invernali dei bigliettini d' auguri natalizi.

Non ho catturato fantasmi, non avevo l' attrezzatura adatta.....
Vi ripropongo la foto che mi ha emozionato di più....





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Pian piano ci avviciniamo all' uscita nel salire in macchina mi accorgo di aver perso un' orecchino. Sorrido e penso...a Cenerentola.
Perse la scarpetta di cristallo ed un Principe andò a cercarla.... chissà se un Principe ritroverà il mio orecchino....








Grazie a tutti e termino qui...in attesa del prossimo castello...un saluto.
 
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Panorami mozzafiato, rupi, boschi , antiche strade...borghi fortificati...

Il mondo evocato è quello degli antichi cavalieri, dei soldati, dei pellegrini , che un tempo risiedevano in questi territori, tra il Ducato di Parma e Piacenza. Luoghi sul cui sfondo ritroviamo antichi luoghi di culto, monasteri e...castelli.

Da cornice e filo conduttore è il verde che forma il paesaggio, che circonda questi castelli e borghi medievali...dove perdersi, nel senso buono....

Sì!!....sono ancora in viaggio per un' altra stupenda avventura, che mi porta a visitare un' altra stupenda dimora....




Castello di Rivalta.










Lasciato Piacenza e Gossolengo , proseguendo per Rivalta, ecco da lontano passato il ponte sul Trebbia...sulla riva destra, appare la sagoma inconfondibile del castello!
Appare adagiato sulla sommità di una scarpata scoscesa ( la ripa....da cui prende il nome).... Mi sento emozionata nel vederlo da lontano, lo sguardo passa dalla sua cima più alta, giù giù, fino all' imponente muratura , sulla scarpata scoscesa fino alle rive ghiaiose del Trebbia.

Un' area paesaggistica attorno molto suggestiva, lo rende ancor più bello.
Quella sottile nebbiolina autunnale che lo avvolge, gli conferisce un' aria densa di mistero....



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Ai piedi di questo castello, vive il suo borgo antico. Racchiuso da mura è un autentico gioiellino, restituito al suo splendore dopo sapienti restauri, conservandolo e mantenendo inalterato il suo aspetto...fermo, sulle soglie del tempo.

Il tempo, qui...si è fermato.

Arrivati di prima mattina è ancora tutto deserto e lo posso ammirare in assoluta tranquillità...in tutta la sua bellezza.
Dal parcheggio si vedono molto bene le mura di cinta e una piccola torre semicircolare , compresa tra le sue mura perimetrali, che attira la mia attenzione. Una piccola scala sulla collina, mi dice....sali!


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Non posso fare a meno di andare vicino a queste mura , a toccare con mano con quanta maestria hanno saputo posare queste pietre. Il camminamento non è molto , cammino radente lungo la cinta muraria fino dove è possibile.
La giornata è brumosa, le foto saranno un po' spente, ma tutto è ugualmente magnifico qui....una lunga giornata mi attende ...
La veste autunnale con i suoi colori, saprà donare uguale fascino a questi luoghi ...di una dolcezza infinita....


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Percorrendo la strada che ci separa dall' ingresso vero e proprio, scorgo il Mastio, imponente ...una torre quadrata, alla cui sommità sventola un vessillo, a righe giallo oro e blu. Edificato nel 1048, in mattoni e pietra .
Ci incamminiamo per le vie del borgo...incantevole!!
Sì...avevo ragione, l' intuito me lo diceva... è splendido!

L' autunno con la sua tavolozza, ha trasformato i colori accesi dei Verdi, in dolci tonalità...non spente, ma bensì vibranti di vita.

La vite del Canada, che ricopre abbondantemente le mura, splende di un rossiccio....da far invidia al rosso Tiziano e alle sue tele! Bello...bello....
La pietra, il legno, l' acciottolato dei vicoli donano al luogo, una pace ...atmosfera ideale in cui perdersi in contemplazione piacevolmente senza cognizione di tempo....



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Una via di questo piccolo borgo, conduce alla chiesa di San Martino ed al vasto parco che conduce al castello.






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Particolare della chiesa...

Il parco è di impianto settecentesco , avvolge il castello....conto dalle mura, si accede attraverso un' austera cancellata che lo divide dal resto del borgo...


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Al di là, oltre questa vasta vegetazione si erge il castello...resto così, ferma davanti a questo cancello, cercando di scrutare tra gli alberi , qualche segno, ma non si vede nulla, il castello è ben nascosto.

È ancora presto, devo pazientare la biglietteria è chiusa, quindi un giro è d' obbligo; scopro così un nell' arco gotico , che si apre tra le mura di pietre e mattoni, con bellissimi ornamenti in terracotta ( la terracotta sarà un' elemento dominante in tutto il complesso)...e subito a lato, il Torrione.

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Il Torrione in origine svolgeva le funzioni di torre di avvistamento e da ultimo rifugio in caso di pericolo. All' ingresso sopraelevato, si accedeva per mezzo di scale , che venivano retratte, impedendo così al nemico di penetrare al suo interno.

L' orario della visita si avvicina, non siamo in molti....ci farà da guida una ragazza molto ben preparata....entriamo...


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Ci addentriamo così tra la vegetazione del parco, dove la tavolozza di madre natura, ha dipinto, come solo lei sa fare, dosando sapientemente i suoi colori...ad ogni angolo è una vista emozionante...

Un vialetto ghiaioso ci conduce attraverso alberi secolari , verso l' ingresso del castello. Il fossato non esiste più, ora al suo posto è stato creato un giardino di stampo ottocentesco, con spazi a verde ed aiuole fiorite.

Cerco con lo sguardo di catturare tutte le emozioni possibili, di non perdermi nulla di ciò che mi circonda....mi lascio avvolgere dalla bellezza che regna, dalla pace che questo luogo, senza tempo mi dona...



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Lo sguardo inevitabilmente si spinge in alto, dove troneggia il Torresino del castello...


L' impianto del castello è di forma quadrangolare, sorto nel Medioevo ha subito un ammodernamento prima del XV sec.e poi un' ulteriore trasformazione che lo ha reso, attorno al XVIII sec.in una nobile residenza.

Si compone di circa 50 ambienti, solo in parte aperte al pubblico. Il prospetto d' ingresso è coronato da un grande frontone che sovrasta il portone d'ingresso al Castello, in cui si scorge il motto dei Landi : " Svevo Sanguine Laeta"....allietata dal sangue Svevo.
Il riferimento è all' antica parentela della famiglia Landi, i proprietari attuali, con la casa Imperiale Sveva.


Il frontone d'ingresso....


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Il portone.....


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Entriamo.....
 
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Vi avevo lasciato qui....


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....su questa soglia, entriamo....


Da questo portone entriamo in una corte . Lo spazio è scandito dalla lunga fila di colonne e archi che delimitano il porticato. Le decorazioni sono tipiche della tradizione artistica lombarda ed il cotto trionfa , nelle modanature, nei medaglioni, nelle cornici e nei capitelli che sorreggono le colonne del porticato.

Vi mostro un' immagine tratta dal loro sito.

Il perché è presto detto, all' interno della dimora non sarà possibile fotografare alcuni ambienti, in quanto il castello è abitato.




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Questa è la corte...al di là del portone.
Molto bella vero?

Da questa corte si accede al piano terra al salone d' onore....per primo vediamo il salone degli stemmi( foto tratta dal loro sito).




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Ciò che salta subito all'occhio di questo salone, è il soffitto ligneo a cassettoni che reca ancora i decori policromi originali e uno stupendo pavimento , originale con al centro incastonato lo stemma di famiglia.

Il camino, monumentale, reca scolpita la storia araldica del casato e lungo tutte le pareti si susseguono gli stemmi delle varie casate che si sono susseguite nella vita del castello.

Rimaniamo molto qui...mi allontano un poco , guardo il camino e penso : .... chissà come doveva essere nel Medioevo...?

Immagino.....
Il camino acceso...il fuoco scoppiettante , i servitori che lo governano e sul far della sera....il bagliore dei lumi alle pareti e forse dei musicisti, ad allietare le lunghe serate d' inverno.
Il salone d' onore!...si svolgevano feste.
Come non immaginare dame, cavalieri in questa sala, il bisbigliare sommesso, il via vai dei servitori che portavano vivande... chissà se era così?!

Il tempo ferma gli istanti vissuti che svaniscono , resta lo spazio... vuoto dalle persone che lo hanno vissuto; ma lo spazio , le pareti, le suppellettili parlano...e ci raccontano del tempo che fu.
Amori nascosti, passioni travolgenti ....attimi di felicità, addii e promesse della vita....

Affascinante un mondo affascinante!!

Da questo ambiente passiamo al successivo....molto particolare...


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La sala da pranzo.
La nostra guida ci invita a seguirla in questo particolarissimo ambiente. Si tratta della sala da pranzo, utilizzata ancora dalla famiglia Zanardi/ Landi, gli attuali proprietari.

La decorazione delle pareti è in finta tappezzeria azzurra...un bel tono di azzurro. Spicca su una parete una notevole collezione di piatti molto antichi, con delle belle decorazioni.
Al centro un bel tavolo ovale in noce massiccio dell'800. La particolarità di questa sala è nella mancanza di spigoli vivi alle pareti e dalla copertura a cupola del soffitto.
Il perché è dovuto alla torretta cilindrica, costruita proprio sopra questo locale.

Gli angoli smussati di questa sala, hanno formato una perfetta acustica nel locale stesso, per cui un servitore che stava all' angolo , poteva bisbigliando rivolto contro la parete, farsi sentire dall'altro servitore posto diametralmente all' angolo opposto della sala.

Da questo ambiente si passa alla vera chicca di questo castello....

La cucina.

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Riccamente allestita con oggetti in rame antichi. Anche qui, troneggia un bel camino , grande con persino il forno per il pane e tutti gli utensili possibili ed inimmaginabili...e a volte un po' strani per noi. Utensili che appartengono ad un lontano passato....ed ad un cuoco molto particolare....

Si narra che....

A Rivalta nel 700, il cuoco Giuseppe fu pugnalato e poi strangolato da mano ignota è calato in seguito nel pozzo, dove fu trovato.
È lui che, ancora oggi percorre i corridoi del castello e spesso accade di sentirlo battere ritmicamente.
Il conte Orazio Zanardi Landi, dice che :" pare un pestare di bistecche".
Succedono anche fatti strani.....le luci, si accendono e spengono mentre gli elettrodomestici si mettono in moto senza corrente.

Che castello sarebbe senza fantasmi...[emoji6]

Il castello è molto vasto. Dalla cucina partono corridoi che si addentrano sempre più, tra le stanze più misteriose. Una scala ci porta giù nei sotterranei, dove visioniamo un grande ambiente, una volta destinato a scuderia ora a cantina dei vini. Ancora più giù e visitiamo le anguste prigioni, 5 locali molto angusti senza nessuna via di luce. I prigionieri venivano calati dall' alto attraverso una botola nel soffitto.....

Procediamo quindi di nuovo all' aperto ritornando nel cortile quadrangolare, dove attraverso una scala saliamo ai piani superiori. Qui attraverso la loggia a porticato entriamo nelle stanze da letto.

La stanza verde e la stanza rossa, dal colore delle tappezzerie. La stanza verde ha una particolarità è la stanca riservata alla principessa Margareth d' Inghilterra, che spesso si recava a far visita ai conti Zanardi Landi.


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Sono le sole due stanze visitabili ai piani superiori....dopo di ché, si sale per una scala che ci porterà alla torre tonda.






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La torre di avvistamento del castello si eleva nell' angolo nord ovest e sovrasta tutto il complesso, guarda verso il fiume e la sua pianura. Dalla sua piattaforma superiore, si innalza una torretta di dimensioni minori, il " torresino".

Il panorama da quassù...da questo momento in poi le foto sono mie. Solo qui è stato possibile fotografare in quanto fuori dalla zona abitata.



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Attraverso una scala a chiocciola si incontra una piccola sala con al centro " il pozzo del taglio", profondo una sessantina di metri e irto di lame affilate, supplizio per chi vi era gettato. Il pozzo era inoltre utilizzato per issare con carrucole, munizioni per i cannoni è tutto ciò che potesse servire alla difesa in caso di assedio.


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Interessanti sono le mostre allestite in questo castello, dalla Sala delle armi o della Battaglia di Lepanto , la galleria dei paramenti sacri, al museo del Costume Militare.

Prima di scendere di nuovo ai piani bassi...ancora panorama...


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Sullo sfondo nebbioso il Trebbia...


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Il piazzale d' ingresso ...


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....e parte del parco giardino che lo circonda..


A piano terra in un' altra ala vediamo sale con belle decorazioni neo classiche e la sala del biliardo...


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( Foto tratta dal loro sito)
In questa sala si praticava " il gioco della guerra", ancor prima che diventasse il biliardo, dove i giocatori con delle lunghe aste di legno, mettendo in atto tutte le strategie difensive e di attacco, muovevano le loro pedine.

Di molte altre sale è composto questo castello, ma come ci spiega la guida , non è possibile la visita in quanto privato ed abitato.
Ma ciò che abbiamo visto ci appaga enormemente.
Le cose belle finiscono in fretta...in un battibaleno e vorresti rallentare e fermare il tempo per poter centellinare all' infinito questi istanti di vita, che ti riempiono gli occhi...la mente...l' anima....


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Il castello , il borgo affondano le loro radici in un passato lontanissimo , in un territorio, che è una storia di cultura e civiltà che nel corso dei millenni, si sono intrecciate e succedute, sino a giungere intatte a noi...








 
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Lasciamo Rivalta che da lontano ci saluta con il suo inconfondibile profilo....


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Non molto distante da dove siamo, abbiamo visto che c'è un altro splendido luogo da visitare. Una breve ricerca su internet e telefoniamo per vedere se c'è la possibilità di poterlo vedere. Sappiamo che è solo su appuntamento, tentiamo...ci va bene!

Eccolo.... è il Castello di Agazzano.


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È davvero imponente! Ce ne accorgiamo vedendolo da lontano.
Dista circa una mezz'ora di strada da Rivalta ed era proprio un peccato non poter approfittare. La persona al telefono ci dà appuntamento davanti al castello, per le 14.

Nell' attesa diamo uno sguardo per conto nostro.... è affascinante!


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Il complesso del Castello di Agazzano è composto da due strutture, molto imponenti e da un' ampio giardino e parco a terrazza che si affaccia sulla valle.
È composto dalla parte più antica medievale la Rocca, chiamata così per distinguerla dall' altra parte del Castello di origine più tarda che ha l' aspetto della dimora signorile rinascimentale...la Villa.




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Il Castello di Agazzano è divenuto alla fine del 700, dimora estiva della famiglia , arredato con gusto dalla padrona di casa con mobili di pregio e d' epoca, in uno splendido contesto di decori ed affreschi, che noi tra non molto vedremo...

Intanto restiamo affascinati dal contesto del luogo....il borgo poco distante è surclassato dall' imponente bellezza del castello a cui noi non possiamo sottrarci...



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Il Castello o per meglio dire , la Rocca, si presenta come una costruzione compatta, solida e massiccia con muri in pietra. La sua costruzione risale al 1200, ma l' aspetto attuale risale al 1475, con la riedificazione sulla struttura preesistente per mano della famiglia Scotti, che ne rientro' in possesso tra alterne vicende durate un paio di secoli.

Ha pianta quadrangolare con due torri cilindriche poste in facciata, in cima un bel percorso di ronda. L' accesso è permesso su due lati contrapposti del castello, in facciata attraverso un ponte ( anticamente levatoio) ora fisso in muratura. Mentre dal lato opposto e diametralmente simmetrico, l' altro passaggio metteva in comunicazione la Rocca con la Villa settecentesca.

Attendiamo con altre sei persone l' arrivo della nostra guida, che si rivelerà una splendida sorpresa....ma eccolo, arriva scusandosi del ritardo.
È un' uomo di mezza età si presenta e comincia a darci qualche informazione di massima sui luoghi.

Entriamo.....con un pizzico di emozione e con reverenza dinnanzi alla presenza importante di questo luogo....surclassato dall' imponenza della muratura che vista così, da molto vicino...ci lascia senza fiato....passiamo sotto le imponenti arcate, che viste da lontano di certo non hanno lo stesso impatto, sono possenti! Quasi ti schiacciano, ti senti piccola piccola al loro cospetto!!..... magnifica esperienza!


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Uno sguardo giù, prima di entrare , verso il giardino e al prato verde che ora è presente nel fossato dove un tempo c'era l' acqua..

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Pochi passi che rimbombano sul selciato, amplificati dal silenzio che regna in questo luogo....


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Ci troviamo in una splendida corte....


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Alla fine del 1400, entrò nella famiglia Scotti , Aloisia Gonzaga , donna di grande volontà e potere. Si diede a lei , la realizzazione di questa splendida corte e del loggiato, ancora oggi percorribile nella Rocca.
La famiglia Scotti in origine , perse e riconquistò il Castello, con alterne vicende nei secoli turbolenti del Rinascimento, ma che riuscì a tramandarne il possesso fino alla Pricipessa Luisa Gonzaga , nata Anguissola Scotti, fino al suo decesso nel 2008.

Con la nostra guida, saliamo verso i piani alti.....per avere una visione d'insieme di questo piccolo gioiello.




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Ci vengono spiegati con minuzia tutti gli interventi per la conservazione di questo patrimonio....le belle arti, i vincoli che pongono...ad esempio per gli stessi materiali del recupero conservativo. La guida ci riferisce che, debbono essere gli stessi e non una qualsiasi pietra, a volte è stato necessario sacrificare, scavando nella muratura, per trovare materiale idoneo...molto difficile e costoso. Vengono in parte fatte visite per scolaresche, laboratori , sale per banchetti il cui ricavato va a beneficio dei lavori, eppure non basta mai. Siamo molto sorpresi dal suo calore nello spiegare tutte queste cose....ad una sua frase restiamo interdetti....

" Bisogna preservare il patrimonio di famiglia per la memoria futura"

... ma .....famiglia? Lei conosce i proprietari?....

Alla nostra domanda, risponde....Si! Sono io...l' ultimo discendente di Luisa Gonzaga!

Capirete la nostra sorpresa! Il Principe Corrado Gonzaga ci ha accompagnato nella sua dimora!


La nostra visita prosegue in cordialità, ci accompagna prima attraverso il piano nobile, dove però possiamo vedere poco. Infatti sono interdetti alla visita alcuni ambienti, chiusi e pieni di tralicci metallici.... bisognerà quindi ritornarci in futuro.
Del piano nobile un ' ambiente molto particolare....
Spostando un telaio di una porta si è scrostato l' intonaco grezzo e sotto è comparso qualcosa di rosso....



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Alla fine, dopo lunghi restauri è stato tolto lo strato che nascondeva questa preziosa decorazione...

Ai piani bassi, dove ritorniamo, gli ambienti sono più semplici. Anticamente utilizzati come cucine, e ambienti militari....


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Sostiamo a lungo e ci vengono spiegati usi e costumi del periodo...ma anche come sono stati ridotti questi ambienti, con il passare del tempo e le grandi opere di restauro che sono state fatte per riportarli in vita. Pensate che tutte le porte interne sono ancora originali, così i serramenti alle finestre..

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Il bel panorama visto dall' alto delle torri sul camminamento di ronda e il bellissimo giardino, che amava così tanto la Principessa Luisa Gonzaga....



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Dal lato opposto, usciti dalla rocca ci ritroviamo nel verde del parco giardino e davanti a noi, il lato della Villa.
Non entriamo dall' ingresso principale....questo....



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Ma da quello che dà sul giardino.


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Posto a fianco alla rocca staccato solo per una decina di metri, la residenza fu costruita sul finire del XVIII secolo, sulle rovine del precedente castello che esisteva ancora nel 1740.
Della preesistente costruzione, ha mantenuto parte dei perimetri ed una torre quadrangolare sullo spigolo. Per il resto, la forma del palazzo è a U, seguendo i canoni settecenteschi alla moda francese.


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La torre vicino al cancello d'ingresso alla Villa.

La Villa è un concentrato di bellezze assolute. Esternamente non dice molto, nessun decoro ma l' assoluta semplicità di una residenza di campagna.



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È nel suo interno che parla....ci parla di Luisa Gonzaga, del suo amore per il bello. Amava circondarsi di ciò che la faceva star bene. Ogni sala è intrisa della sua grande personalità.... amò molto questa casa e ci visse sino alla fine....

Non ho foto mie ma solo immagini tratte dal web, dal loro sito istituzionale...ma servono per farvi capire di che grande gioiello stiamo parlando e chissà....magari vi viene voglia di vederlo dal vivo...



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Vi lascio con qualche scatto del luogo ed arrivederci alla prossima visita....



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- Castell'Arquato



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Chi non lo conosce?
Il centro storico è caratterizzato da quella inconfondibile atmosfera medievale , che si respira ad ogni angolo del borgo. Sì sviluppa su di un colle , che domina la pianura sulla riva sinistra del torrente Arda.
La sua posizione strategica balza subito all' occhio.
Castell'Arquato città d'arte a 30 km da Piacenza e altrettanti da Parma, sorprende per il suo aspetto medievale, denso di storia, natura è fascino...

Numerose le bellezze, dalla sua piazza monumentale unica nel suo genere, dall' imponenza del Torrione Farnesiano , con accanto il Palazzo del Duca e la sua fontana ....


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Proseguendo attraverso le sue vie, appare la Rocca Viscontea e lo sguardo spazia incantato sulla piazza Monumentale, dove sono rappresentati i tre poteri del Medioevo: militare ( la Rocca), politico ( il Palazzo del Podestà), e religioso ( la Collegiata).
Ma ogni angolo del borgo , i suoi vicoli, le corti che si aprono all' improvviso...sono di assoluta magia.


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La rocca con la sua torre più alta, costituiva un' importante punto di osservazione.Nel XIV sec.nulla e nessuno poteva sfuggire a chi dall'alto scrutava la valle sottostante. Oggi restano la struttura perimetrale esterna e le 4 torri difensive. L' ingresso avveniva attraverso un ponte levatoio, ora sostituito con un ponte fisso, che oltrepassa il profondo fissato. Il Mastio, contiene locali sovrapposti, collegati con scale in legno e muratura.



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Il Palazzo del Podestà.



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L'anno della sua costruzione risale al 1292, venne più volte modificato,al suo nucleo centrale. Verso la metà del 400 venne aggiunta la Loggia dei Notari. La scala esterna già esisteva nel 200, ma ad essa fu aggiunta la copertura. Tutto in cotto su tre piani con particolari architettonici di archi acuti, che troviamo oltre che nella loggia, anche nei tagli delle finestre.
Sormontato alla fine da una merlatura a coda di rondine, anch' essa in cotto. Alla sommità una torre con due grandi orologi per lato; il palazzo ebbe duplice funzione, palazzo di giustizia e governativo. Ora sede del palazzo Comunale.


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Particolare della piazza con la Collegiata e la torre dell' orologio del palazzo del Podestà.


La Collegiata di Castell'Arquato.


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L' origine di questa chiesa dedicata a Santa Maria , risale al 758, un terremoto la distrusse e venne ricostruita nel 1117. Si presenta a tre navate, con copertura a capriate con due entrate , in facciata è una sul lato nord, circa a metà del suo lato lungo.



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All' interno troviamo sulla destra delle cappelle : la cappella di Santa Caterina e quella di San Giuseppe.


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La cappella di San Giuseppe venne costruita attorno al 1600, di stampo decisamente barocco, ricca di stucchi e dipinti, illustranti la vita del santo.


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I quadri laterali illustrano lo Sposalizio della Vergine e la nascita di Gesù, mentre la Pala d' altare è dedicata alla Sacra Famiglia.


Usciamo all' estero dove troviamo una bella fontana.


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Il porticato d' accesso sul lato lungo della chiesa...



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L' abside o meglio, il susseguirsi di absidi in cotto finemente cesellate, sono la parte più bella ( per me) di questa chiesa....formano un piacevole effetto di chiaroscuro che non ti stanchi mai di osservare..


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Qualche altro scatto prima di lasciare questo magnifico luogo....





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Grazie a tutti.
 
Eccomi...ancora una vota ad aprire lo scrigno delle meraviglie , che questi piccoli borghi dal sapore antico nascondono..

Siamo fuori dai confini della pianura Padana, sino ad ora esplorata. Vi voglio proporre un piccolo assaggio di ciò che si nasconde, in una località, meta di scalo delle nostre amate crociere. Lo scalo: Civitavecchia....la meta, Bracciano.

Più precisamente: Castello Odescalchi.



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Migliaia di anni fa , in prossimità di Roma dei vulcani si addormentarono per sempre, ed il fuoco lasciò spazio alla terra.
Le grotte e le cavità sotterranee, ormai svuotate dal magma, crollarono sul loro peso creando una depressione, dal cui fondo sgorgarono sorgenti. Ebbe così origine il lago Sabatino, diventato poi il lago di Bracciano.

Il territorio in cui ci troviamo conserva enormi ricchezze, tra cui, tracce di un lontano passato che ha visto il susseguirsi tra i secoli di varie popolazioni.
Già abitate al tempo degli Etruschi, le rive del lago hanno visto alternarsi ed aggiungersi alle precedenti popolazioni, Romani, Goti, Longobardi e Franchi.

Il piccolo borgo agricolo diventa un' importante centro militare quando una nobile famiglia degli Orsini, lo acquistò dai Vico , proprietari dell' intera Tuscia, e vi edifico' una fortezza.






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La costruzione cominciò nel 1474 e continuò per circa 25 anni, ma alla fine risultò uno dei migliori esempi di dimora gentilizia, combinata all' architettura militare del Rinascimento. Dimora che ospitò Papi ed Imperatori, diventando una vera e propria corte rinascimentale, grazie al mecenatismo degli Orsini, che ospitarono anche artisti famosi.
In seguito tutto il territorio che faceva parte del feudo, compresa la vicina Anguillara, diventò Ducato e visse un lungo periodo di splendore.

Nel 1952 dopo un periodo di abbandono, il castello passò alla famiglia degli Odescalchi , che lo hanno aperto alla visita al pubblico.



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È posto al colmo di una platea rocciosa di tufo vulcanico, presenta una pianta irregolare originata dalla situazione topografica e dalla necessita' di adattarsi ad una preesistente costruzione medievale.
L' ignoto progettista creò nell' arco di 15 anni, un complesso unitario e molto particolare , articolato con ampie sale, un vasto cortile e una monumentale facciata.



La visita del castello dovrebbe cominciare da lontano...quando , visto dal lago oppure arrivando da nord o sud, appare ad ogni curva, in tutto il suo splendore.... e così è, ne siamo completamente dominati.

Il castello era uno dei 126 castelli dei vari rami della famiglia Orsini, che dalla Toscana alla Puglia, formavano una diagonale fortificata che congiungeva i due mari, Tirreno ed Adriatico, controllando così ogni passaggio verso Roma e Napoli.

Arriviamo a destinazione , con qualche problema di parcheggio, riusciamo a trovarlo in una strada in discesa verso il lago... e già qui, il lago stesso , catalizza con il suo azzurro il nostro sguardo....


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Arriviamo a ridosso dell' ingresso, dopo aver percorso la strada privata d' accesso al castello...



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Uno sguardo al di là dal cancello e il castello si manifesta grandioso ai nostri occhi.
Sulla destra la biglietteria, apprendiamo che siamo gli unici visitatori...il castello è tutto nostro!



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Saliamo verso l' ingresso vero e proprio, con l' ampia visuale del lago innanzi a noi. Passata la biglietteria e passato il primo perimetro murario con la prima corte, l' edificio diventa sempre più monumentale, sorprendendoci ancor di più, quando passata la porta trionfale, appare il lago sulla sinistra e alzando gli occhi sulla nostra destra, è la lunga facciata con le finestre tra le due torri....



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In questo primo spiazzo , si affaccia un giardino pensile e l' edificio che anticamente ospitava le scuderie.


Entriamo salendo una rampa di scale , in questa prima torre , la torre di San Giacomo il santo protettore degli Orsini. All' ingresso troviamo una scritta in latino che fa parlare il castello in prima persona:


" Fui costruito da Napoleone Orsini, accolgo i buoni, respingo i cattivi.."


Vi accoglie altresì, un' icona quattrocentesca di una Madonna con il Bambino, che protegge chi entra al castello..


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Il piccolo ingresso ed una visione d'insieme , appena si entra....



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.....Affascinante vero???



Prima di salire ai piani nobili e seguendo le indicazioni di visita poste lungo il percorso, ci affacciamo alla nostra destra, dove un portale spalancato ci invita ad entrare....


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Entriamo nella spettacolare Armeria, dove in una serie di suggestivi ambienti, parzialmente scavati nella roccia di basamento, venivano radunati i soldati ed immagazzinate le armi.


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Nella seconda metà del 400, la guerra si combatteva con artiglieria da fuoco di offesa e difesa.

Una volta visitati questi ambienti, si ritorna nel piccolo vano d' ingresso, dove una scala a chiocciola ci invita a salire....



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Interminabile il percorso ma alla fine siamo sorpresi dalla monumentale enfilade di sale, formalmente allineate sul primo piano nobile.



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Cardinali, Papi, Re e regine , ambasciatori, nobili di tutta l' Europa si fermarono a Bracciano. In queste sale si presero decisioni e si fecero scelte, in molti casi che ebbero importanti ripercussioni storiche su Roma ed altri stati...



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Camminare tra le croci guelfe delle finestre con viste mozzafiato sul lago e il loro riflesso sulla parete opposta...non ha prezzo! Così come ammirando i soffitti a cassettone , gli affreschi, gli oggetti , i mobili preziosi e le opere d'arte arte ivi contenute....


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E poi...il lago, non puoi non affacciarti....



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Gli ambienti si fanno apre più interessanti...


La sala dei Cesari....



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Così chiamata per la presenza di 12 busti in marmo e peperino degli Imperatori Romani, disposti lungo il suo perimetro.


La sala Orsini....



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Chiamata così perché in passato vi erano collocati 151 ritratti di famiglia. Al centro campeggia lo stemma Orsini incastonato nella cornice di stucco.


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Le bellezze, le preziosità e le suggestioni non si sprecano in questo percorso a ritroso nel tempo. Si ha l' impressione di essere al di fuori di ogni schema, di far parte di un' altra dimensione spazio tempo, ed è un' esperienza unica nella sua unicità. Ma ancor di più oggi, dove il silenzio regna sovrano, in queste sale solitarie.

Dovrebbe essere così per tutti i luoghi particolari del nostro immesso patrimonio artistico e culturale.

Proseguiamo attraverso i saloni, dando ogni tanto uno sguardo verso il lago, presenza assoluta e sovrana di questa quiete....


Ultima stanza messa ad angolo del fortilizio..



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La Sala d' Isabella.


È l' ultima sala del primo piano nobile, ricavata all' interno della torre.
Chiamata Sala Rossa ,perché un tempo era tappezzata di arazzi il cui colore predominante era il rosso.


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Diversi dipinti alle pareti, il soffitto a cassettoni è l' unico che conserva i colori originali del 1491. Il fregio affrescato è del tardo 400, esistono documenti che parlano di una possibile committenza a Pollaiuolo.

È anche conosciuta questa sala col nome di " Sala d' Isabella", per la leggenda dell' nobildonna Isabella de' Medici, la quale faceva cadere i propri amanti in un pozzo con le lame...leggenda...


Una stanza ancora viva e ricca di fascino...



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... suggestiva che invita a rimanere ancora un poco, vicino alla finestra a rimirare ciò che altri occhi in passato vedevano...



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La pace assoluta del lago.....








Continua.....
 
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