Eccomi...ancora una vota ad aprire lo scrigno delle meraviglie , che questi piccoli borghi dal sapore antico nascondono..
Siamo fuori dai confini della pianura Padana, sino ad ora esplorata. Vi voglio proporre un piccolo assaggio di ciò che si nasconde, in una località, meta di scalo delle nostre amate crociere. Lo scalo: Civitavecchia....la meta, Bracciano.
Più precisamente: Castello Odescalchi.
Migliaia di anni fa , in prossimità di Roma dei vulcani si addormentarono per sempre, ed il fuoco lasciò spazio alla terra.
Le grotte e le cavità sotterranee, ormai svuotate dal magma, crollarono sul loro peso creando una depressione, dal cui fondo sgorgarono sorgenti. Ebbe così origine il lago Sabatino, diventato poi il lago di Bracciano.
Il territorio in cui ci troviamo conserva enormi ricchezze, tra cui, tracce di un lontano passato che ha visto il susseguirsi tra i secoli di varie popolazioni.
Già abitate al tempo degli Etruschi, le rive del lago hanno visto alternarsi ed aggiungersi alle precedenti popolazioni, Romani, Goti, Longobardi e Franchi.
Il piccolo borgo agricolo diventa un' importante centro militare quando una nobile famiglia degli Orsini, lo acquistò dai Vico , proprietari dell' intera Tuscia, e vi edifico' una fortezza.
La costruzione cominciò nel 1474 e continuò per circa 25 anni, ma alla fine risultò uno dei migliori esempi di dimora gentilizia, combinata all' architettura militare del Rinascimento. Dimora che ospitò Papi ed Imperatori, diventando una vera e propria corte rinascimentale, grazie al mecenatismo degli Orsini, che ospitarono anche artisti famosi.
In seguito tutto il territorio che faceva parte del feudo, compresa la vicina Anguillara, diventò Ducato e visse un lungo periodo di splendore.
Nel 1952 dopo un periodo di abbandono, il castello passò alla famiglia degli Odescalchi , che lo hanno aperto alla visita al pubblico.
È posto al colmo di una platea rocciosa di tufo vulcanico, presenta una pianta irregolare originata dalla situazione topografica e dalla necessita' di adattarsi ad una preesistente costruzione medievale.
L' ignoto progettista creò nell' arco di 15 anni, un complesso unitario e molto particolare , articolato con ampie sale, un vasto cortile e una monumentale facciata.
La visita del castello dovrebbe cominciare da lontano...quando , visto dal lago oppure arrivando da nord o sud, appare ad ogni curva, in tutto il suo splendore.... e così è, ne siamo completamente dominati.
Il castello era uno dei 126 castelli dei vari rami della famiglia Orsini, che dalla Toscana alla Puglia, formavano una diagonale fortificata che congiungeva i due mari, Tirreno ed Adriatico, controllando così ogni passaggio verso Roma e Napoli.
Arriviamo a destinazione , con qualche problema di parcheggio, riusciamo a trovarlo in una strada in discesa verso il lago... e già qui, il lago stesso , catalizza con il suo azzurro il nostro sguardo....
Arriviamo a ridosso dell' ingresso, dopo aver percorso la strada privata d' accesso al castello...
Uno sguardo al di là dal cancello e il castello si manifesta grandioso ai nostri occhi.
Sulla destra la biglietteria, apprendiamo che siamo gli unici visitatori...il castello è tutto nostro!
Saliamo verso l' ingresso vero e proprio, con l' ampia visuale del lago innanzi a noi. Passata la biglietteria e passato il primo perimetro murario con la prima corte, l' edificio diventa sempre più monumentale, sorprendendoci ancor di più, quando passata la porta trionfale, appare il lago sulla sinistra e alzando gli occhi sulla nostra destra, è la lunga facciata con le finestre tra le due torri....
In questo primo spiazzo , si affaccia un giardino pensile e l' edificio che anticamente ospitava le scuderie.
Entriamo salendo una rampa di scale , in questa prima torre , la torre di San Giacomo il santo protettore degli Orsini. All' ingresso troviamo una scritta in latino che fa parlare il castello in prima persona:
" Fui costruito da Napoleone Orsini, accolgo i buoni, respingo i cattivi.."
Vi accoglie altresì, un' icona quattrocentesca di una Madonna con il Bambino, che protegge chi entra al castello..
Il piccolo ingresso ed una visione d'insieme , appena si entra....
.....Affascinante vero???
Prima di salire ai piani nobili e seguendo le indicazioni di visita poste lungo il percorso, ci affacciamo alla nostra destra, dove un portale spalancato ci invita ad entrare....
Entriamo nella spettacolare Armeria, dove in una serie di suggestivi ambienti, parzialmente scavati nella roccia di basamento, venivano radunati i soldati ed immagazzinate le armi.
Nella seconda metà del 400, la guerra si combatteva con artiglieria da fuoco di offesa e difesa.
Una volta visitati questi ambienti, si ritorna nel piccolo vano d' ingresso, dove una scala a chiocciola ci invita a salire....
Interminabile il percorso ma alla fine siamo sorpresi dalla monumentale enfilade di sale, formalmente allineate sul primo piano nobile.
Cardinali, Papi, Re e regine , ambasciatori, nobili di tutta l' Europa si fermarono a Bracciano. In queste sale si presero decisioni e si fecero scelte, in molti casi che ebbero importanti ripercussioni storiche su Roma ed altri stati...
Camminare tra le croci guelfe delle finestre con viste mozzafiato sul lago e il loro riflesso sulla parete opposta...non ha prezzo! Così come ammirando i soffitti a cassettone , gli affreschi, gli oggetti , i mobili preziosi e le opere d'arte arte ivi contenute....
E poi...il lago, non puoi non affacciarti....
Gli ambienti si fanno apre più interessanti...
La sala dei Cesari....
Così chiamata per la presenza di 12 busti in marmo e peperino degli Imperatori Romani, disposti lungo il suo perimetro.
La sala Orsini....
Chiamata così perché in passato vi erano collocati 151 ritratti di famiglia. Al centro campeggia lo stemma Orsini incastonato nella cornice di stucco.
Le bellezze, le preziosità e le suggestioni non si sprecano in questo percorso a ritroso nel tempo. Si ha l' impressione di essere al di fuori di ogni schema, di far parte di un' altra dimensione spazio tempo, ed è un' esperienza unica nella sua unicità. Ma ancor di più oggi, dove il silenzio regna sovrano, in queste sale solitarie.
Dovrebbe essere così per tutti i luoghi particolari del nostro immesso patrimonio artistico e culturale.
Proseguiamo attraverso i saloni, dando ogni tanto uno sguardo verso il lago, presenza assoluta e sovrana di questa quiete....
Ultima stanza messa ad angolo del fortilizio..
La Sala d' Isabella.
È l' ultima sala del primo piano nobile, ricavata all' interno della torre.
Chiamata Sala Rossa ,perché un tempo era tappezzata di arazzi il cui colore predominante era il rosso.
Diversi dipinti alle pareti, il soffitto a cassettoni è l' unico che conserva i colori originali del 1491. Il fregio affrescato è del tardo 400, esistono documenti che parlano di una possibile committenza a Pollaiuolo.
È anche conosciuta questa sala col nome di " Sala d' Isabella", per la leggenda dell' nobildonna Isabella de' Medici, la quale faceva cadere i propri amanti in un pozzo con le lame...leggenda...
Una stanza ancora viva e ricca di fascino...
... suggestiva che invita a rimanere ancora un poco, vicino alla finestra a rimirare ciò che altri occhi in passato vedevano...
La pace assoluta del lago.....
Continua.....