Al piano terreno il quartiere Rinascimentale.
Una sequenza di sale che si snodano dall'antica taverna del castello.
Venivano utilizzate dai Conti e dagli amici, dopo le battute di caccia....Immaginando la scena, dove compiaciuti dal buon esito della caccia, sostavano a commentare le loro battute.
La 1° sala, prende il nome di Sala delle donne equilibriste, dalle figure femminili ritratte, che sembrano oscillare precariamente sulle funi tese. In alto si nota un bel fregio che corre lungo tutte le pareti.
Si passa nella 2°sala
La sala delle Grottesche, dove ammiriamo un bellissimo soffitto. Questa sala occupa l'ala più antica del castello, posta nel torrione d'angolo.
Al centro campeggia lo stemma dei Sanvitale, tra medaglioni, nelle lunette, putti alati, sfingi e mascheroni.
Si prosegue nelle salette attigue, è un piccolo labirinto il piano terreno...
... È disposto su piccoli dislivelli e bisogna stare attenti agli scalini. Nelle salette trovano spazio oggetti di tipologia diversa...
In una vetrinetta fanno mostra di sé, gli oggetti più disparati, trovati nel fossato dopo uno dei tanti prosciugamenti di bonifica.
Altri invece, sono oggetti legati affettivamente alla famiglia...Tra questi il teatrino.
Posto nella sua saletta con esposti alle pareti dei quadri, che non sono altro che i fondali dipinti.
È un teatrino di marionette dove i figli dei Sanvitale, amavano stare in contemplazione e si divertivano.
A seconda delle rappresentazioni, venivano cambiati i fondali della scena.
Altre curiosità, il ritratto di Felice Boselli....Felix...Il pittore di "palazzo Fontanellato".
Ma la Rocca di Fontanellato custodisce un gioiello assai più prezioso, il più rilevante di questa piccola corte...
- " Oltre lo specchio.."- Parmigianino -
È questa una piccola sala, intima, quasi nascosta.... a questa sala è legata una triste storia....
Francesco Mazzola detto il Parmigianino, poco più che ventenne affresco' questa sala per Paola Gonzaga e Galeazzo Sanvitale.
La saletta è molto piccola 4X3 circa con soffitto a volta.
Il soffitto è un cielo blu, su cui si stagliano 24 lunette in stucco, in cui vengono rappresentati dei personaggi.
Dalle lunette parte un pergolato di canne intrecciate con del verde. Spiccano dei putti che offrono ghirlande di fiori e frutta.
Al centro del soffitto incorniciato da una siepe di rose, uno specchio circolare dentro una cornice dorata, con una iscrizione : - Respice finem - ( osserva la fine).
Ma cosa significa tutto questo?
Perché questa sala e lo specchio?
Innanzitutto vediamo cosa narrano le figure..
Il soggetto principale è mitologico: la trasformazione di esseri umani o divini in piante e animali.
La narrazione racconta la vicenda del cacciatore Atteone, trasformato in cervo da Diana e sbranato dai suoi cani che non lo hanno riconosciuto.
Diana era la dea protettrice della caccia, ma era legata anche alla maternità, protettrice delle partorienti e dei neonati.
La storia....Sotto questo tralcio di fronde , rose e specchio, sono dipinti due cacciatori che inseguono una ninfa. Atteone è raffigurato come donna( abiti), che ha sorpreso senza volerlo, Diana al bagno.
La dea irritata lo spruzza d'acqua e il giovane viene trasformato in cervo che verrà dilaniato dai suoi stessi cani.
Che significa tutto ciò?
C'é una chiave di lettura legata alla famiglia Sanvitale.
Sopra una lunetta è raffigurata una figura femminile che tiene tra le mani due spighe.... È Paola Gonzaga, signora del castello.
La spiga è simbolo di vita...Ma quella spezzata è simbolo di una vita spezzata in modo prematuro.
I Sanvitale ebbero due figli, una bimba e un bimbo nato e subito morto.
Sopra la lunetta dove viene rappresentato Atteone dilaniato dai cani, sono rappresentate due figure...
...Due bimbi: una bimba più grandicella che sorregge un neonato che ha al collo un filo di perle e granati e nelle mani, un ramo di ciliege... che nella simbologia è simbolo di morte precoce.
La lettura è: Paola Gonzaga ( identificata con Atteone) è dilaniata dal dolore per la perdita del figlio.
La frase sulla cornice dello specchio, esprime un senso di malinconia e di riflessione sul destino dell'uomo.
Posti sotto lo specchio i loro volti, si specchiavano in quel cielo azzurro.... guardando oltre... verso una serena accettazione del destino.
Questa sala era un sacrario privato, dei coniugi Sanvitale.
Galeazzo lo dono' alla moglie con la speranza di lenire il dolore per la perdita del figlio.
Un luogo dove rifugiarsi nel ricordo...
Continua.....