

Arriviamo in un complesso di case contadine, si tratta di un eco-museo che utilizza alcuni degli edifici rimasti nel territorio, per ricostruire la tipologia dei fabbricati, raggruppati in “villaggi autosufficienti”.
Fino a pochi decenni fa, costituivano una modalità di vita comunitaria, molto diversa dalla tipologia delle località costiere, dalle quali si sentivano “distanti”.
Gli spostamenti tra interno e costa erano rari, con poche possibilità di contatto e scambio, anche con distanze non realmente significative.
Forse ostacolati anche da un territorio particolarmente montagnoso e da un attaccamento alla terra e alle tradizioni.
In questo modo è stata preservata a lungo, una tipologia di vita autoctona che in seguito è andata comunque perdendosi.
Questa esperienza si inserisce nelle iniziative dell’attuale amministrazione locale che utilizza risorse stanziate dal governo spagnolo, all’interno di un più ampio programma di riqualificazione delle località turistiche.
La “casa contadina “ci porta all’interno di una realtà che sembra lontana nel tempo e nello spazio.

Macchie di fiori colorati si vedono tra erbe secche e sassi.

