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Overtourism

Per le mega-navi finirà che faranno giratine in mare di 5-7 giorni senza scali. La destinazione diventa la nave, tipo villaggio turistico.
Ovviamente questo non risolve il problema dell'overtourism globale.
.... sarà come andare a Gardaland sali e scendi da una giostra all'altra, che tristezza!!!!!😡😡😡😡
 
D'altronde basta leggere cosa interessa di più ai crocieristi , gli scali vengono per ultimo, per primo nave e servizio che siano al top. Di conseguenza le compagnie si adeguano.
 
D'altronde basta leggere cosa interessa di più ai crocieristi , gli scali vengono per ultimo, per primo nave e servizio cheaziobe in genere siano al top. Di conseguenza le compagnie si adeguano.
Il cibo, la ristorazione in genere è quella che tiene banco, a volte sembra essere la cosa più importante
E poi ci si mettono anche le località di scalo ad "invogliare" a rimanere a bordo, con i continui balzelli che vengono introdotti.
Poniamo una famiglia di quattro persone che scala nel corso della crociera in tre/quattro località greche, la spesa aumenta in maniera considerevole, tutto sommato, per niente, senza avere nulla in cambio rispetto al recente passato.
 
Ma di cosa ci vogliamo lamentare, se le compagnie hanno preferito massimizzare i profitti con mega navi sempre più mega, riempiendole a prezzi stracciati (si, stracciati rispetto a decenni fa). C'era d'aspettarselo e, purtroppo, non è finita qui, il mondo crocieristico è in continua evoluzione in peggio da quel punto di vista. Un punto di vista positivo? Quello di consentire a gente che non si può permettere di viaggiare (non solo dal punto di vista economico), di poterlo fare girando e visitando posti nuovi, in sicurezza e comodità.

Ma il mondo delle crociere è solo un piccolo capitolo del mondo "turismo globale" che ormai è un fenomeno sociologico, il cui valore trascende il semplice spostamento logistico. In molti casi le finalità vere stanno sempre più diventando altre, più legate ad aspetti psicologici di disagio, si scappa sempre più dalla propria vita, anche solo per una settimana o per pochi giorni... l'importante è inseguire una felicità che la vita ordinaria e il tuo habitat non ti garantisce... l'importante è ostentare quell'esperienza... l'importante è non essere tagliato fuori da dinamiche che tutti seguono (si legge overtourism)

La soluzione? E' sempre e solo una: adattamento, il sistema si deve adattare, ma in maniera utile e sana, altrimenti prepariamoci al collasso. Speriamo di no.
 
Un punto di vista positivo? Quello di consentire a gente che non si può permettere di viaggiare (non solo dal punto di vista economico), di poterlo fare girando e visitando posti nuovi, in sicurezza e comodità.
Ma è proprio quello che in prospettiva si sta eliminando!
Potranno instagrammare e ostentare la nave e i piatti del ristorante, ma non lo chiamerei "viaggio" e tantomeno "visitare posti nuovi"...
Come dice Tiziano, non lo chiamerei più nemmeno crociera.
 
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Giusto, il sistema si deve adattare
Non si può di certo impedire alla gente di muoversi o di permetterlo solo presentando la denuncia dei redditi.
 
La denuncia dei redditi no, ma un bel certificato di buona educazione...
E magari anche un po' di cultura (onde evitare di continuare a vedere gente che si inerpica in montagna con le infradito, o che in piazza Signoria mi chiede se quella è piazza del Duomo - Che vede il Duomo, Lei? Allora deduca un po' Lei...).
 
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Quello è un altro discorso. Sono appena tornato dal Centro Storico, inutile ogni commento

La denuncia dei redditi faceva riferimento all'auspicio di ritornare a navi piccole che possono toccare tutti i porti come in passato
Ce ne sono, tanto per rimanere in ambito nostrano, le due Explora, nemmeno poi tanto piccole, attualmente nel Mediterraneo.
Una crociera ad agosto 6.800 euro 7 notti, stesso periodo, stessa durata, una mass market, 900 euro.
Privilegio per "pochi".
 
Rodolfo, questo discorso s'è fatto altre volte...
Viaggiare (non infilarsi in un parco giochi) costa, è sempre costato tanto, e non tutti se lo possono permettere. E' una realtà che è inutile e dannoso rifiutarsi di accettare.
Nell'Ottocento il Grand Tour lo facevano, ben preparandovisi prima, solo i giovanotti delle famiglie abbienti e al termine degli studi. Era un'esperienza di vita che introduceva all'età adulta.
Solo che oggi c'è un rifiuto totale delle differenze, tutti pretendono di essere uguali e di poter fare tutto. Anche ciò che non è minimamente alla loro portata, né economica né - soprattutto - culturale.
E i risultati si vedono.
 
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