Interrompiamo per un attimo la narrazione delle tappe a terra per parlare della nave, a partire dal settore della ristorazione.
Il ristorante principale, Silhouette, si sviluppa su due ponti: il ponte 3 ospita i due turni fissi di cena, mentre il ponte 4 è riservato al turno libero, o My Choice Dining, che è quello che abbiamo scelto per la libertà di organizzare i nostri rientri dalle escursioni. Si può scegliere in fase di prenotazione la preferenza.
Dopo qualche giorno di crociera, maître e camerieri ormai ci conoscono e chiamano per nome, indice di precisione e cura. La mia preferenza per cenare accanto all’oblò, con la vista sul mare, viene esaudita quando possibile, e talvolta ci comunicano con cortesia il tempo di attesa stimato per avere il "nostro" tavolo, chiedendo se va bene. Ceniamo così in un’atmosfera serena, potremmo dire “coccolati dal servizio”, tra chiacchiere e risate, mentre nostro figlio si gode il buffet o il kid’s club a seconda della serata. La nota negativa per me è solo l'aria condizionata che a volte è veramente eccessiva e mi costringe a coprire i meravigliosi abiti serali che mi sono portata in vacanza!
Per quanto riguarda i piatti di origine italiana — pasta, risotti o qualche dolce come il tiramisù — ogni tanto venivamo interpellati per avere un riscontro, e nostro malgrado qualche volta abbiamo dovuto restituire i piatti dopo solo l'assaggio. Su questo aspetto non ci siamo. Abbiamo poi saputo che lo chef responsabile della cucina su Celebrity Equinox era tedesco, il che forse spiega certe differenze rispetto ai sapori a cui siamo abituati.
L’offerta gastronomica del ristorante è comunque varia e la carne è davvero eccellente.
Il buffet, che abbiamo utilizzato in prevalenza per il pranzo dato che il ristorante è aperto a pranzo solo nei giorni di navigazione e con orario ridotto, ha secondo noi un'offerta migliore e più diversificata ma anche qui non consigliamo di assaggiare i primi piatti. E' organizzato in stazioni e con orari di apertura molto ampi. Non abbiamo mai fatto coda, nemmeno in navigazione, e abbiamo sempre trovato un tavolo, sia all’interno sia all’esterno in scia nave, che è il mio posto preferito. Rispetto alla Reflection, lo spazio esterno mi è parso leggermente più contenuto, forse per l’allestimento differente, ma comunque molto piacevole per godersi il panorama e il vento di mare.
Dopo la cena, se il tempo lo permette, ci concediamo una passeggiata sui ponti esterni, respirando il profumo del mare e godendo della calma della nave in navigazione. Altrimenti, ci spostiamo in uno dei vari bar per un drink e una chiacchierata tranquilla, assaporando il momento di relax. Durante la cena e nel dopo-cena, abbiamo fatto conoscenza di molti altri ospiti: per lo più americani, canadesi o inglesi. Non abbiamo incontrato altri italiani, e sinceramente non ci siamo preoccupati di chiedere se ce ne fossero a bordo.
Questo aspetto ha però una conseguenza: se non si parla abbastanza bene l’inglese, si può sentire una leggera esclusione, non tanto per le normali attività della nave o l’interazione con la crew, che è sempre molto disponibile, quanto perché verrebbe a mancare quella dimensione di convivialità con gli altri ospiti. Gli americani, in particolare, non perdono occasione di fare un complimento o una battuta, e perdersi questi momenti significherebbe non cogliere una parte del fascino del viaggio.
Quando riprendiamo nostro figlio al kid’s club, chiudiamo la serata ritirandoci in cabina. Questo rito serale è per noi un piccolo tesoro: ci permette di rallentare il ritmo della giornata, di commentare le esperienze vissute, di programmare mentalmente i giorni successivi e di goderci quei momenti di intimità familiare in mezzo all’ampiezza e alla vita della nave. La routine della cena, tra libertà di orario, attenzione del personale e la vista del mare, diventa quasi un piccolo rituale di piacere e serenità, che ci accompagna lungo tutta la crociera.