Manu&Silvia
New member
Ciao a tutti,
siamo da poco rientrati dal nostro viaggio di nozze a bordo della Costa Serena. La vacanza è stata davvero stupenda e il ritorno alla vita di tutti i giorni si sta presentando piuttosto difficile...
Ma andiamo con ordine. Questa è stata la nostra prima crociera e, come penso sia lecito, siamo partiti con tante aspettative ed altrettanti interrogativi. Originariamente saremmo dovuti salpare con la Concordia a fine marzo per l'itinerario "Profumo d'Agrumi"; dopo la tragedia che ha colpito la nave, abbiamo scelto l'itinerario della Serena usufruendo del 30% di sconto concessoci da Costa.
Domenica 22 Aprile
Arriviamo al Palacrociere di Savona alle 11.30 circa, il cielo è poco nuvoloso ma spira un forte vento. L'inizio dell'imbarco è previsto alle 13.00. All'esterno della struttura ci vengono letteralmente presi i bagagli di mano, mentre una signorina bionda (che si rivelerà una delle principali animatrici a bordo) si avvicina consegnandoci un talloncino con il numero 6. Un po' spaesati le chiediamo dove dobbiamo dirigerci e lei con pazienza ci spiega il funzionamento della procedura.
Il Palacrociere
Entriamo nel Palacrociere e non facciamo in tempo a guardarci intorno che l'altoparlante annuncia l'inizio dell'imbarco per gli ospiti provvisti del numero 1.
Foto segnaletica n°1
Foto segnaletica n°2
Nel giro di un'ora arriva il nostro turno e alle 13.00 circa ci incamminiamo sulla passerella che conduce alla nave, sulla quale ci controllano i documenti, i biglietti e ci scattano la prima di una lunga serie di foto... In men che non si dica ci troviamo nell'atrio Pantheon, che subito ci appare ampio e poco illuminato (impressione che svanisce velocemente) tanto da metterci un po' di soggezione. Ci avviamo sull'ascensore panoramico per recarci al ponte 9, dove è situata la nostra cabina con balcone (9295). Dopo aver posato il bagaglio a mano e aver preso le carte Costa, ci spostiamo immediatamente verso il buffet Prometeo, la fame si fa sentire! Ci colpisce la sua grandezza e ci occorrono alcuni minuti per capire che esistono più punti dai quali potersi servire; ma in pochi attimi capiamo il meccanismo, ci riempiamo il piatto di ogni ben di dio e ci spostiamo al piano superiore per gustare il nostro primo pranzo a bordo [smilie=sbavo_03[1]:. Trascorriamo poi le due ore successive imparando a conoscere la nave, cartina alla mano esploriamo tutti i ponti, apprendendo abbastanza velocemente ad orientarci. Ora gli ambienti non ci sembrano più così immensi e misteriosi. Quindi ci spostiamo nuovamente in cabina per verificare se le valigie sono state consegnate e le troviamo davanti alla porta della cabina stessa. Mentre sistemiamo gli indumenti nell'armadio, sentiamo bussare alla porta e facciamo conoscenza con Mario, il nostro cabinista, che ci accoglie con un sorriso cordiale e con un atteggiamento molto professionale. La nostra prima prima impressione è molto positiva e verrà confermata per tutta la durata della crociera. Certo che ci fa un certo effetto sentirsi chiamare Signore e Signora...
Il tempo trascorre veloce e, come riportato sul Today ed annunciato dagli altoparlanti, alle 16.45 siamo chiamati a svolgere l'esercitazione di emergenza; devo dire che è stata presa molto sul serio da quasi tutti gli ospiti (non ho sentito schiamazzi, risate, e non ho visto persone con videocamere in mano), probabilmente come conseguenza die terribili fatti accaduti recentemente.
Terminata l'esercitazione ci chiediamo perché la nave non sia ancora partita (sono le 17.20), ma solo alcuni giorni dopo scopriremo che abbiamo dovuto aspettare un pullman ritardatario. Alle 17.30 circa finalmente salpiamo per Civitavecchia e ci godiamo la partenza dal balcone.
NdR: Di solito non amo viaggiare e quello è stato l'unico momento della crociera in cui mi sono chiesto: "Ma chi me l'ha fatto fare?".
Alle 17.45 ci aspetta la riunione di benvenuto nel teatro Giove. Qui conosciamo la direttrice di crociera Stefania, che con la sua voce squillante (anche troppo!) ci spiega come funzionano la vita di bordo e le escursioni. Ci dà un po' fastidio la sua eccessiva propensione nel proporci tutti i servizi a pagamento, facendoceli passare come cose quasi indispensabili (foto, cocktail, escursioni, acquisti vari,...), ma fa comunque parte del suo lavoro e quindi ci ridiamo su.
Intanto siamo entrati in mare aperto e la costa ligure non è già più visibile. Il mare è piuttosto mosso, come testimoniano le numero chiazze bianche visibili sulla superficie dell'acqua, e sulla nave si balla parecchio. Sarà perché non siamo abituati, ma in certi momenti ci è difficile camminare senza tenerci ai corrimano o appoggiarci alle pareti. Tra un'ondulazione e l'altra, verso le 20.00 ci dirigiamo in teatro dove ha luogo uno spettacolo di magia del Mago Marlin; è piuttosto divertente, ma il movimento in questa zona della nave (completamente a prua) è ancora più accentuato e fisicamente "faticoso". Infatti per fortuna non avvertiamo nausea, ma più che altro si sente la fatica che il cervello e i muscoli devono fare per poter mantenere l'equilibrio. Probabilmente ci sono di aiuto i braccialetti Seaband e le pastiglie di Cocculine (un medicinale omeopatico) che prendiamo in via preventiva già dal giorno prima della partenza, così come suggerito dalla mia bravissima moglie che è farmacista specializzanda in omeopatia.
Terminato lo spettacolo, ci dirigiamo verso il ristorante Vesta, in quanto la nostra cena è al secondo turno (21.15). Qui un cameriere ci indica il nostro tavolo (il 120) da 6 persone (in realtà ne avevamo richiesto uno da due, vista la nostra natura un po' schiva, ma questo non si dimostrerà assolutamente un problema). A causa del notevole movimento della nave, il locale è pieno solo per poco più di metà. Al nostro tavolo siamo in tre: io, mia moglie e un signore con il quale non proferiamo parola per tutto il tempo: come scrivevo sopra, non siamo molto socievoli. Nonostante lo stomaco un po' in subbuglio, ci sforziamo di ingerire qualcosa di solido notando che mangiando il malessere che proviamo si attenua, tant'è che riusciamo a gustarci una deliziosa cenetta, nonostante ordiniamo un solo piatto a testa (sarà l'ultima volta...
). Quindi ci facciamo ancora un giro in nave, che troviamo con stupore semi-deserta, probabilmente sempre a causa del mal di mare che ha colpito molti ospiti.
Verso le 23.30 ci ritiriamo in cabina dove, dando un'occhiata alla televisione, ci accorgiamo che possiamo seguire la rotta della Serena in tempo reale. Notiamo che, tra le altre cose, è indicata anche la velocità del vento che raggiunge in alcuni tratti i 100 km/h. Vediamo anche che ci stiamo avvicinando nel Canale della Corsica, quel tratto di mare che separa l'isola francese dalla penisola italiana, infatti poco dopo avvistiamo dalla finestra il faro di Capo Corso. Come previsto dal bollettino dei mari che abbiamo consultato i giorni che precedevano la partenza, nel giro di mezz'ora i movimenti della nave si affievoliscono, segno che il mare si sta calmando ed anche la velocità del vento diminuisce velocemente: ora lo schermo indica i 30-35 Km/h.
Ormai è passata la mezzanotte da più di mezz'ora e la stanchezza della giornata (e di quelle precedenti) si fa sentire, così ci mettiamo a letto sprofondando velocemente in un sonno tranquillo.
To be continued...
siamo da poco rientrati dal nostro viaggio di nozze a bordo della Costa Serena. La vacanza è stata davvero stupenda e il ritorno alla vita di tutti i giorni si sta presentando piuttosto difficile...

Ma andiamo con ordine. Questa è stata la nostra prima crociera e, come penso sia lecito, siamo partiti con tante aspettative ed altrettanti interrogativi. Originariamente saremmo dovuti salpare con la Concordia a fine marzo per l'itinerario "Profumo d'Agrumi"; dopo la tragedia che ha colpito la nave, abbiamo scelto l'itinerario della Serena usufruendo del 30% di sconto concessoci da Costa.
Domenica 22 Aprile
Arriviamo al Palacrociere di Savona alle 11.30 circa, il cielo è poco nuvoloso ma spira un forte vento. L'inizio dell'imbarco è previsto alle 13.00. All'esterno della struttura ci vengono letteralmente presi i bagagli di mano, mentre una signorina bionda (che si rivelerà una delle principali animatrici a bordo) si avvicina consegnandoci un talloncino con il numero 6. Un po' spaesati le chiediamo dove dobbiamo dirigerci e lei con pazienza ci spiega il funzionamento della procedura.

Il Palacrociere
Entriamo nel Palacrociere e non facciamo in tempo a guardarci intorno che l'altoparlante annuncia l'inizio dell'imbarco per gli ospiti provvisti del numero 1.

Foto segnaletica n°1

Foto segnaletica n°2
Nel giro di un'ora arriva il nostro turno e alle 13.00 circa ci incamminiamo sulla passerella che conduce alla nave, sulla quale ci controllano i documenti, i biglietti e ci scattano la prima di una lunga serie di foto... In men che non si dica ci troviamo nell'atrio Pantheon, che subito ci appare ampio e poco illuminato (impressione che svanisce velocemente) tanto da metterci un po' di soggezione. Ci avviamo sull'ascensore panoramico per recarci al ponte 9, dove è situata la nostra cabina con balcone (9295). Dopo aver posato il bagaglio a mano e aver preso le carte Costa, ci spostiamo immediatamente verso il buffet Prometeo, la fame si fa sentire! Ci colpisce la sua grandezza e ci occorrono alcuni minuti per capire che esistono più punti dai quali potersi servire; ma in pochi attimi capiamo il meccanismo, ci riempiamo il piatto di ogni ben di dio e ci spostiamo al piano superiore per gustare il nostro primo pranzo a bordo [smilie=sbavo_03[1]:. Trascorriamo poi le due ore successive imparando a conoscere la nave, cartina alla mano esploriamo tutti i ponti, apprendendo abbastanza velocemente ad orientarci. Ora gli ambienti non ci sembrano più così immensi e misteriosi. Quindi ci spostiamo nuovamente in cabina per verificare se le valigie sono state consegnate e le troviamo davanti alla porta della cabina stessa. Mentre sistemiamo gli indumenti nell'armadio, sentiamo bussare alla porta e facciamo conoscenza con Mario, il nostro cabinista, che ci accoglie con un sorriso cordiale e con un atteggiamento molto professionale. La nostra prima prima impressione è molto positiva e verrà confermata per tutta la durata della crociera. Certo che ci fa un certo effetto sentirsi chiamare Signore e Signora...
Il tempo trascorre veloce e, come riportato sul Today ed annunciato dagli altoparlanti, alle 16.45 siamo chiamati a svolgere l'esercitazione di emergenza; devo dire che è stata presa molto sul serio da quasi tutti gli ospiti (non ho sentito schiamazzi, risate, e non ho visto persone con videocamere in mano), probabilmente come conseguenza die terribili fatti accaduti recentemente.
Terminata l'esercitazione ci chiediamo perché la nave non sia ancora partita (sono le 17.20), ma solo alcuni giorni dopo scopriremo che abbiamo dovuto aspettare un pullman ritardatario. Alle 17.30 circa finalmente salpiamo per Civitavecchia e ci godiamo la partenza dal balcone.
NdR: Di solito non amo viaggiare e quello è stato l'unico momento della crociera in cui mi sono chiesto: "Ma chi me l'ha fatto fare?".

Alle 17.45 ci aspetta la riunione di benvenuto nel teatro Giove. Qui conosciamo la direttrice di crociera Stefania, che con la sua voce squillante (anche troppo!) ci spiega come funzionano la vita di bordo e le escursioni. Ci dà un po' fastidio la sua eccessiva propensione nel proporci tutti i servizi a pagamento, facendoceli passare come cose quasi indispensabili (foto, cocktail, escursioni, acquisti vari,...), ma fa comunque parte del suo lavoro e quindi ci ridiamo su.
Intanto siamo entrati in mare aperto e la costa ligure non è già più visibile. Il mare è piuttosto mosso, come testimoniano le numero chiazze bianche visibili sulla superficie dell'acqua, e sulla nave si balla parecchio. Sarà perché non siamo abituati, ma in certi momenti ci è difficile camminare senza tenerci ai corrimano o appoggiarci alle pareti. Tra un'ondulazione e l'altra, verso le 20.00 ci dirigiamo in teatro dove ha luogo uno spettacolo di magia del Mago Marlin; è piuttosto divertente, ma il movimento in questa zona della nave (completamente a prua) è ancora più accentuato e fisicamente "faticoso". Infatti per fortuna non avvertiamo nausea, ma più che altro si sente la fatica che il cervello e i muscoli devono fare per poter mantenere l'equilibrio. Probabilmente ci sono di aiuto i braccialetti Seaband e le pastiglie di Cocculine (un medicinale omeopatico) che prendiamo in via preventiva già dal giorno prima della partenza, così come suggerito dalla mia bravissima moglie che è farmacista specializzanda in omeopatia.

Terminato lo spettacolo, ci dirigiamo verso il ristorante Vesta, in quanto la nostra cena è al secondo turno (21.15). Qui un cameriere ci indica il nostro tavolo (il 120) da 6 persone (in realtà ne avevamo richiesto uno da due, vista la nostra natura un po' schiva, ma questo non si dimostrerà assolutamente un problema). A causa del notevole movimento della nave, il locale è pieno solo per poco più di metà. Al nostro tavolo siamo in tre: io, mia moglie e un signore con il quale non proferiamo parola per tutto il tempo: come scrivevo sopra, non siamo molto socievoli. Nonostante lo stomaco un po' in subbuglio, ci sforziamo di ingerire qualcosa di solido notando che mangiando il malessere che proviamo si attenua, tant'è che riusciamo a gustarci una deliziosa cenetta, nonostante ordiniamo un solo piatto a testa (sarà l'ultima volta...

Verso le 23.30 ci ritiriamo in cabina dove, dando un'occhiata alla televisione, ci accorgiamo che possiamo seguire la rotta della Serena in tempo reale. Notiamo che, tra le altre cose, è indicata anche la velocità del vento che raggiunge in alcuni tratti i 100 km/h. Vediamo anche che ci stiamo avvicinando nel Canale della Corsica, quel tratto di mare che separa l'isola francese dalla penisola italiana, infatti poco dopo avvistiamo dalla finestra il faro di Capo Corso. Come previsto dal bollettino dei mari che abbiamo consultato i giorni che precedevano la partenza, nel giro di mezz'ora i movimenti della nave si affievoliscono, segno che il mare si sta calmando ed anche la velocità del vento diminuisce velocemente: ora lo schermo indica i 30-35 Km/h.
Ormai è passata la mezzanotte da più di mezz'ora e la stanchezza della giornata (e di quelle precedenti) si fa sentire, così ci mettiamo a letto sprofondando velocemente in un sonno tranquillo.
To be continued...