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Costa Deliziosa 21/11/2025-11/04/2026 Giro del Mondo.

La nostra nave solca le acque calme del Mar dei Caraibi, diretta verso la baia di Limón, l'ingresso atlantico del Canale di Panama.

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Qui, di fronte alla vivace città portuale di Colón, dove abbiamo sostato ieri, e al terminal di Cristóbal, si apre un'ampia imboccatura artificiale, segnata da boe rosse e verdi che guidano con precisione il traffico marittimo.

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L'aria, calda e afosa già dal mattino, è satura di salsedine e rumori di rimorchiatori, mentre il pilota locale sale a bordo.

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Davanti a noi il Ponte Atlantico, un colosso strallato che taglia il cielo tropicale come una lama di cemento e acciaio. Inaugurato nel 2019 dopo anni di lavori affidati a un consorzio internazionale. Il ponte si erge maestoso sulle acque del canale con i suoi due piloni slanciati che svettano fino a 212,5 metri di altezza, sostenendo una campata principale di 530 metri e un’impalcata totale lunga 2820 metri.

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La nave scivola a velocità ridotta sotto l’altezza libera di 75 metri sul livello dell’acqua del ponte, con il camino che sembra voler sfiorare la struttura dell’impalcata mentre i cavi strallati vibrano lievemente al vento caraibico, sferzati a tratti da una pioggia battente, sotto un cielo cupo e plumbeo.

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Davanti a noi un bivio: a sinistra la via d'acqua che conduce alle nuove enormi chiuse di Agua Clara; a destra quella che conduce alle storiche chiuse di Gatún.

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Le chiuse di Gatún sono uno dei simboli del Canale di Panama. Costruite tra il 1907 e il 1913 dal genio militare statunitense sotto la guida del colonnello George Washington Goethals, queste tre camere consecutive in cemento armato rappresentano il trionfo ingegneristico che risolse i fallimenti francesi degli anni ’80 dell'Ottocento, quando Ferdinand de Lesseps tentò invano di costruire un canale a livello del mare, sconfitto da malaria, frane e bancarotte.

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Inaugurate il 15 agosto 1914 con il passaggio della SS Ancon, le chiuse elevano le navi di 26 metri sopra il livello del mare verso il lago Gatún, usando la forza della gravità: porte massicce si chiudono ermeticamente, e milioni di litri d’acqua dolce dal lago – circa 200 milioni per transito – riempiono ogni camera in 8-10 minuti, senza pompe meccaniche.

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In realtà le cose non stanno proprio così: l'imprevisto è sempre lì pronto a presentarsi quando meno te lo aspetti, un problema, un guasto...
Ma poco importa, la sensazione è quella che conta. E la sensazione resta quella di osservare uno spettacolo orchestrato fino nei minimi particolari, uno spettacolo provato a lungo, in cui nulla è stato lasciato al caso. Una vera armonia di movimenti.

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Lentamente abbiamo risalito le chiuse, passando di camera in camera, fino a raggiungere il grande lago Gatún, mentre al nostro fianco altre navi percorrevano le chiuse in senso opposto dirette verso l'Atlantico.

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Davanti a noi si apre uno scenario nuovo e diverso: il lago Gatún con la sua luce, i suoi ampi orizzonti, con la sua foresta incontaminata che arriva a immergersi nelle acque. Ma questa è un'altra storia...

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Il transito nel Canale di Panama è ancora lungo. C'è ancora molto da mostrare e da raccontare...
Continua...
 
Come va con il jet lag? Il fatto di cambiare fuso orario lentamente non lo fa sentire o comunque corpo e mente si devono lo stesso adattare?
Sicuramente l'effetto del jet lag è attutito dal fatto di cambiare orario gradualmente. Però un certo adattamento è comunque necessario: soprattutto quando, come nella traversata atlantica, si cambia ora ripetutamente per quattro giorni consecutivi. Un certo disagio momentaneo in questi casi si può avere, ma si risolve in breve tempo.
Comunque trovo che il jet lag sia più gestibile quando si va indietro con le ore, come nel nostro caso. Così personalmente mi adatto abbastanza velocemente. Quando si va avanti invece trovo più difficile e faticoso l'adattamento.
Ma questa è una mia sensazione personale, non so se questa regola valga per tutti.
 
Giorno 12 dicembre 2025 da segnare nella nostra anamnesi crocieristica: attraversiamo il Canale di Panama…qualcosa che in me si e’ impresso nel cuore e che mi portero’ sempre dentro…emozione pura! L’attraversamento e’ durato circa 10 ore.
L’entrata per me e’ stata come per un bambino aprire i regali di Natale…una frenesia che mi impediva di ragionare e che ha reso la mia giornata faticosa piu’ di quando lavoravo di notte ( ho sempre fatto il panettiere )…non me ne vogliano coloro che lavorano veramente ed alla sera tornano stanchi!
Un’esperienza, l’attraversamento del Canale, da fare una volta nella vita…capire quanto un elemento semplice come l’acqua possa, unitamente all’acume dell’uomo, portare ad opere meravigliose ed apparentemente impossibili ed irrealizzabili!
Non saprei da che parte cominciare a scegliere le foto da inserire, vista la mole in archivio…vedro’ di fare del mio meglio!
Due righe di storia del Canale: Il Canale di Panama è lungo circa 82 km e utilizza un sistema di chiuse per sollevare e abbassare le navi lungo il percorso. Le navi vengono sollevate a circa 26 metri sopra il livello del mare fino al Lago Gatún, un grande lago artificiale creato per facilitare la traversata. Una volta raggiunto il lato opposto, le navi vengono riportate al livello del mare per continuare il loro viaggio verso l’oceano.
Le principali chiuse sono:
Chiuse di Miraflores: situate vicino a Panama City, sul lato del Pacifico
Chiuse di Pedro Miguel anche queste sul lato pacifico, a metà strada tra le chiuse di Miraflores e il Lago Gatún.
Chiuse di Gatún: situate sul lato atlantico.
Le chiuse originali possono ospitare navi lunghe fino a 294 metri e larghe 32 metri, una dimensione definita "Panamax". Tuttavia, nel 2016 è stato completato il progetto di espansione noto come Canale di Panama ampliato o "Panama Canal Expansion", che ha introdotto un nuovo sistema di chiuse più grandi (le chiuse di Cocolí sul Pacifico e le chiuse di Agua Clara sull'Atlantico), in grado di accogliere navi molto più grandi, chiamate Neopanamax.
Una selezione di foto: i ponti che vedrete sono 3 ed il primo e’ il Puente Atlantico, all’ingresso del Canale, poi vedrete il Puente Centenario, a circa meta’ canale ed infine, in notturna, il Puente de Las Americas che affaccia sul Pacifico.

L’avvicinamento ed ingresso al canale ed il passaggio sotto al Puente Atlantico.

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Navigazione nel lago Gatun, bacino artificiale di oltre 450 kq. di rifornimento per le chiuse del Canale.
Il lago e’ caratterizzato dalla presenza di foreste nelle quali trovano rifugio e riparo moltissimi animali selvatici, nonche’ moltissime specie di uccelli.


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Passaggio del Puente Centenario, uno dei 3 che attraversano il canale. Inaugurato nel 2004, il ponte si trova a 15 km a nord rispetto al Ponte delle Americhe sul versante atlantico dello stretto, collegando le località Arraijan e Cerro Patacón. Si tratta di un ponte strallato di lunghezza complessiva di 1052 m, mentre la luce massima tra le due torri ammonta a 420 m. Le due torri sono alte 184 metri, mentre il piano stradale si trova ad un'altezza di 80 metri sul canale. Il ponte ospita le due carreggiate, da tre corsie ciascuna, dell'autostrada Panamericana.
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Ed eccoci giunti all’ultimo gate per uscire dal canale, le chiuse di Miraflores.
Vi giungiamo ormai con l’oscurita’, ma il buio e le luci di illuminazione conferiscono un’aura magica a queste meraviglia!
Miraflores ci porteranno a livello del Pacifico dopo aver scalato e poi ridisceso il territorio di Panama: il canale e’ quasi uno stargate che ci proietta verso nuovi luoghi da esplorare!

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Dopo le ultime chiuse la navigazione procede verso l’Atlantico, non senza essere passati sotto all’iconico e famoso Ponte delle Americhe, il piu’ vecchio dei 3 e fino alla costruzione degli altri 2 era l’unica via terrestre di collegamento fra il il Sudamerica ed il centro e nord America, lasciando sulla sinistra la propaggine portuale di Panama, Balboa e l’istmo costruito con il materiale di scavo del canale che collega la citta’ con l’isola di Perico; da qui la navigazione proseguira’ poi in Pacifico con rotta a sud verso Lima.

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