Terminata la visita della cattedrale decidiamo di andare a mangiare in un ristorante poco distante con l’intento di assaggiare qualcosa di tipico. Mio marito sceglie le classiche polpette svedesi (köttbullar) che si trovano anche all’IKEA, mentre io scelgo qualcosa che proprio non ho mai mangiato: le raggmunk.
Si tratta di una specie di pancakes di patate ricoperte o di carne o di verdure stufate. Io ho scelto quelle con i funghi e… gli immancabili lingon.
Dopo pranzo ci dirigiamo al Gustavianum, prima facoltà di Medicina ed oggi museo della università di Uppsala.
Il Gustavianum è l'edificio più antico dell'Università di Uppsala ancora esistente. Costruito nel 1620, ospitava aule, una biblioteca, alloggi per studenti, una cucina per studenti e molto altro. Verso la fine del XVII secolo, l'edificio subì una serie di restauri e, sotto la guida di Olof Rudbeck il Vecchio, nel 1662-1663 fu aggiunto un teatro anatomico.
Nel 1702 fu uno dei pochi a non essere distrutto dal grande incendio della città nel 1702.
All'inizio del XVIII secolo, l'architetto del castello Carl Hårleman apportò modifiche interne ed esterne. Negli anni '40 dell'Ottocento, l'ingresso assunse l'aspetto attuale, con una scala aperta che si estendeva su due piani. Il Gustavianum rimase l'edificio principale dell'università fino al completamento del nuovo edificio universitario nel 1887.
Per raggiungere l’ingresso, che si trova sul retro, percorriamo una antica strada norrena su cui sono ancora visibili antiche pietre runiche. Gli abitanti della parte meridionale della penisola scandinava e della costa occidentale della Norvegia erano i Norreni. Venivano chiamati Vichinghi quando si dedicavano alle scorrerie predatorie nei territori circostanti.
Queste pietre runiche sono tutte successive all’anno 1000 quando i norreni iniziarono ad essere “cristianizzati” da monaci missionari e smisero la loro attività vichinga.
Infatti su queste pietre sono presenti anche simboli cristiani come la croce e sono dedicate a padri e fratelli morti. Le rune che sono state interpretate riportano iscrizioni di affido dell’anima del defunto alla misericordia di Dio o altre preghiere per i parenti morti.
