ENRICO747
Active member
Volevo condividere con voi questa esperienza direi particolare...e curiosa...mi piacerebbe che la stessa venisse integrata da qualcuno che ha vissuto la stessa esperienza a bordo di altre navi...in particolar modo a bordo di Fantasia pochi giorni dopo di me...
Nel mese di Novembre ho attraversato a bordo di Celebrity Constellation il Mar Rosso ed il Golfo di Aden, navigando quindi al largo della Somalia e dello Yemen.
Il Golfo di Aden é considerato un tratto di mare ad alto rischio ormai da diversi anni, a causa di ripetuti attacchi "pirata" verificatisi nella zona e perpetrati da cittadini per lo piú somali, ai danni di navi principalmente mercantili.
Le acque del Mar Rosso sono tornate ad essere poco sicure soprattutto negli ultimi mesi, essendo state teatro di attacchi missilistici provenienti da terra, ai danni di navi militari o mercantili.
Alla luce di quanto sopra le navi da crociera che attraversano la zona assumono alcuni comportamenti volti a ridurre il rischio di attacco pirata.
Quanto riportato comunque si riferisce alla politica della compagnia americana Celebrity.
La procedura di sicurezza ed il messaggio in codice di emergenza in caso di attacco prendono il nome di SAFE HAVEN.
Due giorni prima l'attraversamento della zona a rischio 21-25 novembre (all'incirca a metá del Mar Rosso) é stato recapitato in cabina un messaggio scritto del comandante, che dopo aver introdotto la possibile situazione di pericolo, ha indicato le procedure che sarebbero state adottate a bordo al fine di ridurre tali possibilitá.
Di seguito il comunicato
Il tutto é stato spiegato a voce tramite interfono il giorno successivo, poco prima dello svolgimento di un'esercitazione di emergenza obbligatoria.
L'esercitazione di emergenza é consistita nell'abbandono immediato delle zone esterne della nave per raggiungere diversi punti di raccolta all'interno della nave stessa, l'obiettivo era quindi allontanarsi dai ponti esterni.
L'esercitazione é stata molto seria e seguita da TUTTI i passeggeri presenti nelle aree esterne almeno.
Le procedure adottate, dal tramonto all'alba, nei giorni di navigazione "a rischio" sono sostanzialmente queste:
1) chiusura di tutte le zone esterne della nave, mediante divieto di accesso ai ponti esterni. Unica zona esterna accessibile era situata a centro nave ponte piscine, zona comunque delimitata da vetrate e dedicata sostanzialmente ai fumatori.
2) Velocitá sostenuta della nave
3) Oscuramento di qualsiasi oblo' o vetrata esterni
4) Divieto di accesso ai balconi delle cabine
5) Divieto di accensione delle luci sui balconi delle cabine
6) Obbligo di chiusura delle tende nelle cabine esterne e con balcone
7) Massiccia presenza di personale di sicurezza non armato
Il comandante ci ha informati che in caso di attacco avrebbe immediatamente diramato il messaggio in codice "Safe Haven" con il conseguente obbligo quindi di allontanarsi dalle aree esterne.
Ci ha informati inoltre che in caso di attacco la nave avrebbe adottato una particolare manovra di emergenza consistente nel procedere a gran velocitá a zig zag, con l'obiettivo di creare tramite le eliche una turbolenza lungo la scia quanto piú vasta possibile, in modo tale da rendere piú difficoltoso un eventuale arrembaggio.
É stato ripetuto che molte navi passeggeri erano giá transitate nella zona senza alcun problema, e che comunque l'obiettivo principale degli attacchi pirata non é rappresentato solitamente da grandi navi passeggeri.
Puó sembrare strano ma passare 5 sere all'interno della nave senza la possibilita' di uscire dá un senso di claustrofobia che non avrei pensato di poter provare (per non parlare del freddo polare...con fuori 26 gradi).
Oltretutto il tramonto avveniva intorno alle 17....quindi l'espressione "dal tramonto all'alba" era quantomai ampia!
Per chi conoscesse la nave, anche la grande vetrata di poppa in prossimitá del ristorante San Marco é stata coperta con dei pannelli che hanno ricreato ovviamente un paesaggio veneziano....
Non nascondo che a tratti tutto ció é stato anche divertente, molte le battute tra le passeggere circa la speranza di essere assalite da prestanti pirati....d'altronde so americane....hanno visto troppi film.
É stata un'esperienza particolare...decisamente interessante e perché no...affascinante.
Mai avuto paura, e personalmente mai pensato che quel potenziale pericolo potesse concretizzarsi...ma totalmente d'accordo con l'utilizzo di tali sistemi di prevenzione.
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Nel mese di Novembre ho attraversato a bordo di Celebrity Constellation il Mar Rosso ed il Golfo di Aden, navigando quindi al largo della Somalia e dello Yemen.
Il Golfo di Aden é considerato un tratto di mare ad alto rischio ormai da diversi anni, a causa di ripetuti attacchi "pirata" verificatisi nella zona e perpetrati da cittadini per lo piú somali, ai danni di navi principalmente mercantili.
Le acque del Mar Rosso sono tornate ad essere poco sicure soprattutto negli ultimi mesi, essendo state teatro di attacchi missilistici provenienti da terra, ai danni di navi militari o mercantili.
Alla luce di quanto sopra le navi da crociera che attraversano la zona assumono alcuni comportamenti volti a ridurre il rischio di attacco pirata.
Quanto riportato comunque si riferisce alla politica della compagnia americana Celebrity.
La procedura di sicurezza ed il messaggio in codice di emergenza in caso di attacco prendono il nome di SAFE HAVEN.
Due giorni prima l'attraversamento della zona a rischio 21-25 novembre (all'incirca a metá del Mar Rosso) é stato recapitato in cabina un messaggio scritto del comandante, che dopo aver introdotto la possibile situazione di pericolo, ha indicato le procedure che sarebbero state adottate a bordo al fine di ridurre tali possibilitá.
Di seguito il comunicato

Il tutto é stato spiegato a voce tramite interfono il giorno successivo, poco prima dello svolgimento di un'esercitazione di emergenza obbligatoria.
L'esercitazione di emergenza é consistita nell'abbandono immediato delle zone esterne della nave per raggiungere diversi punti di raccolta all'interno della nave stessa, l'obiettivo era quindi allontanarsi dai ponti esterni.
L'esercitazione é stata molto seria e seguita da TUTTI i passeggeri presenti nelle aree esterne almeno.
Le procedure adottate, dal tramonto all'alba, nei giorni di navigazione "a rischio" sono sostanzialmente queste:
1) chiusura di tutte le zone esterne della nave, mediante divieto di accesso ai ponti esterni. Unica zona esterna accessibile era situata a centro nave ponte piscine, zona comunque delimitata da vetrate e dedicata sostanzialmente ai fumatori.
2) Velocitá sostenuta della nave
3) Oscuramento di qualsiasi oblo' o vetrata esterni
4) Divieto di accesso ai balconi delle cabine
5) Divieto di accensione delle luci sui balconi delle cabine
6) Obbligo di chiusura delle tende nelle cabine esterne e con balcone
7) Massiccia presenza di personale di sicurezza non armato
Il comandante ci ha informati che in caso di attacco avrebbe immediatamente diramato il messaggio in codice "Safe Haven" con il conseguente obbligo quindi di allontanarsi dalle aree esterne.
Ci ha informati inoltre che in caso di attacco la nave avrebbe adottato una particolare manovra di emergenza consistente nel procedere a gran velocitá a zig zag, con l'obiettivo di creare tramite le eliche una turbolenza lungo la scia quanto piú vasta possibile, in modo tale da rendere piú difficoltoso un eventuale arrembaggio.
É stato ripetuto che molte navi passeggeri erano giá transitate nella zona senza alcun problema, e che comunque l'obiettivo principale degli attacchi pirata non é rappresentato solitamente da grandi navi passeggeri.
Puó sembrare strano ma passare 5 sere all'interno della nave senza la possibilita' di uscire dá un senso di claustrofobia che non avrei pensato di poter provare (per non parlare del freddo polare...con fuori 26 gradi).
Oltretutto il tramonto avveniva intorno alle 17....quindi l'espressione "dal tramonto all'alba" era quantomai ampia!
Per chi conoscesse la nave, anche la grande vetrata di poppa in prossimitá del ristorante San Marco é stata coperta con dei pannelli che hanno ricreato ovviamente un paesaggio veneziano....
Non nascondo che a tratti tutto ció é stato anche divertente, molte le battute tra le passeggere circa la speranza di essere assalite da prestanti pirati....d'altronde so americane....hanno visto troppi film.
É stata un'esperienza particolare...decisamente interessante e perché no...affascinante.
Mai avuto paura, e personalmente mai pensato che quel potenziale pericolo potesse concretizzarsi...ma totalmente d'accordo con l'utilizzo di tali sistemi di prevenzione.
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk