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Costa Deliziosa 21/11/2025-11/04/2026 Giro del Mondo.

Diurno e notturno dell’ingresso del porto.


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Il nuovo lido VIP privato che entrera’ in funzione dal 2 dicembre: e’ una novita’ anche per me, quindi non ho dettagli da fornire . Prendero’ informazioni e poi vi daro’ ragguagli.


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Una notturna della grande “C”!

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Quello sotto credo possa essere una foto molto rara a vedersi: si tratta della zona degli argani con i cavi e le catene delle ancore. Vi era la porta di accesso aperta e senza entrarvi ho scattato la foto.

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"C'erano albe, sul mare, che parevano di seta. Erano albe in cui l'unico movimento del mare era il lento pulsare dell'onda lunga dell'oceano, l'unico vento per centinaia di miglia lo spostamento d'aria della nave, e un marinaio esperto poteva essere sicuro che la giornata che si annunciava sarebbe stata calma e senza nuvole, con un sole caldo nel cielo sereno.
In quei momenti il confortevole bozzolo della notte si trasformava prima in una sfera che aveva la lattiginosa luminescenza della pietra di luna, poi in una immensa distesa grigio-azzurra di mare che si perdeva all'infinito, mentre la sottile foschia mattutina e l'umidità depositata nella notte sull'intera nave si dissolvevano in pochi minuti, evaporate dal sole che saliva all'orizzonte".

Björn Larsson, Il porto dei sogni incrociati, incipit del cap. XIX

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Durante i giorni di navigazione, a volte, vi proporrò dei brevi brani che ricordino in qualche modo il luogo o il momento o la situazione in cui ci troviamo. Oppure che fanno riferimento a qualche fatto o evento particolare.
Oggi mi piace iniziare con un brano di un autore capace di descrizioni di ambienti e situazioni legati al mare e alla navigazione molto dettagliate ma al contempo suggestive. Talvolta direi quasi evocative.
Il romanzo in questione non è a mio avviso dei suoi migliori, ma gli incipit di alcuni capitoli propongono una serie di descrizioni di navigazione sull'Atlantico che trovo molto belle.
Cominciamo oggi con l'alba, nei prossimi giorni ne proporrò altre.
Si tratta in realtà di testi che si riferiscono per lo più al nord Atlantico, ma credo possano essere altrettanto efficaci anche collegati alla nostra traversata, che si svolge più a sud.
 
Albe e tramonti, giri notturni in solitaria sui ponti esterni, l'ascolto, nella beata solitudine del proprio balcone, dello sciabordio delle onde che sembrano accarezzare la nave, il canto dei gabbiani che accompagnano tutte le partenze... Ecco, queste cose devo dire che mi mancano davvero tanto.:cry:
 
Nel pomeriggio di oggi siamo in navigazione verso Tenerife. Di seguito screenshot con la posizione della nave e i dati di navigazione.

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Oggi abbiamo spostato le lancette dell'orologio un'ora indietro. L'ora che compare in alto a sinistra negli screenshot è quella italiana: quindi 17,08 in Italia, 16,08 qui sulla nave.
 
Ultima modifica:
L'isola di Tenerife questa mattina ci accoglie con il buio e la pioggia. Siamo arrivati presto, prima delle 7, e la notte sembra non volersene andare per lasciare spazio al nuovo giorno. La nave ormeggia sotto una pioggia battente, che ci fa un po' preoccupare: non è il massimo visitare un luogo con il maltempo.
Per fortuna quando mettiamo piede a terra ha già smesso.
Oggi però la nostra meta è l'antica capitale dell'isola: La Laguna. Un luogo dove - è risaputo - piove sempre.

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Passeggiando per La Laguna si incontrano strade a reticolo fiancheggiate da palazzi signorili, case color pastello con balconi in legno e tranquille piazze ombreggiate, che le conferiscono un fascino sobrio e colto. L’aria è vivace ma mai frenetica, grazie anche alla presenza dell’università più antica delle Canarie, che riempie il centro di studenti, caffè e piccole librerie.

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Fondata alla fine del XV secolo nell’entroterra per sfuggire agli attacchi dei pirati, La Laguna divenne il primo capoluogo di Tenerife e cuore amministrativo, religioso e culturale dell’arcipelago per diversi secoli. Il suo impianto urbano, progettato a maglie regolari, fu preso a modello per molte città coloniali dell’America Latina, segno della sua importanza nella storia della colonizzazione spagnola.

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Nel centro storico si alternano chiese antiche, conventi, cortili interni ricchi di piante e prospetti in pietra vulcanica rossa, che creano un contrasto suggestivo con il cielo atlantico spesso velato dalla bruma. I nomi tradizionali, come Aguere, e il titolo di “città dei governatori” ricordano ancora oggi il legame profondo di La Laguna con le sue origini indigene e con il periodo in cui da qui si governavano Tenerife e le Canarie.

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La cattedrale di Nuestra Señora de Los Remedios, si trova nel cuore storico della città ed è una delle chiese più importanti delle Isole Canarie. La sua costruzione iniziò su un edificio religioso del XVI secolo e assunse lo status di cattedrale nel 1819, a seguito della creazione della diocesi locale. La struttura attuale fu realizzata tra il 1904 e il 1915. La facciata, ispirata alla cattedrale di Pamplona, risale al 1820 e si distingue per il contrasto tra intonaco bianco e pietra vulcanica; l’ampia cupola cela tre navate con volte a crociera, creando un notevole effetto luminoso all’interno.

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All’interno della cattedrale sono custoditi numerosi tesori artistici e religiosi, tra cui il tabernacolo settecentesco dello scultore José Luján Pérez, un coro neoclassico, oreficerie, ed elementi sacri delle scuole canaria e americana. Di particolare rilievo è la tomba di Alonso Fernández de Lugo, conquistatore dell’isola e fondatore della città, posta nella cappella principale.

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Il centro storico di La Laguna è un vero gioiello di architettura coloniale, considerato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO per il suo impianto urbano originale del XV secolo, rimasto quasi intatto nel corso dei secoli. Passeggiare per le sue strade acciottolate significa immergersi in un’atmosfera sospesa nel tempo, dove ogni angolo racconta la storia dell’isola.

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Le vie principali, come la vivace Calle Obispo Rey Redondo, sono bordate da palazzi signorili e colorati con balconi in legno tipici dell’architettura canaria, che si riflettono nella vita culturale grazie a numerosi caffè, boutique e librerie.

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La città si sviluppa secondo un reticolato regolare, una struttura urbanistica innovativa per l’epoca che ha ispirato molte città coloniali in America Latina. Alcuni edifici emblematici come il Palacio de Nava e la Casa de los Capitanes Generales mostrano facciate eleganti in pietra vulcanica e cortili interni riccamente decorati.

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Piazza del Adelantado, cuore pulsante della città, offre uno spazio verde con una fontana centrale ed è circondata da edifici storici di grande rilievo come il Municipio e antiche residenze nobiliari. In tutto il centro si respira una combinazione di storia, cultura e vita quotidiana; La Laguna è una città viva, animata anche dalla presenza dell’università e da eventi culturali che si svolgono nei suoi antichi palazzi restaurati. Ogni strada consiste in un museo a cielo aperto che invita a scoprire un passato che ancora oggi influenza l’identità di Tenerife in modo coinvolgente e autentico.

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Tutto questo mentre, naturalmente, continua a piovere...
 
Tenerife è anche un'isola nota per la produzione del vino. Nella zona a nord dell'isola, molto verde e rigogliosa, è localizzata la produzione della denominazione d'origine Tacoronte-Acentejo, la più antica delle Canarie ottenuta nel 1992 e che copre un territorio caratterizzato da vigneti coltivati su terrazze che si estendono sulle pendici vulcaniche dell'isola, tra i 100 e i 1000 metri di altitudine.

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Questo ambiente unico, con suoli vulcanici ricchi di minerali, un clima mite e la brezza marina dell’Atlantico, conferisce ai vini un carattere distintivo, con gusto complesso e mineralità. La produzione è principalmente di vini rossi, che rappresentano circa l’80% della produzione dell’area. Essi sono noti per essere freschi, leggeri e aromatici, con profumi che spaziano dalla frutta ai fiori, e spesso vengono affinati in botti di rovere locale o americano per complessità aggiuntiva. Le varietà coltivate includono uve autoctone come Listán Negro, Negramoll e Vijariego Negro, ma anche vitigni internazionali come Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah. Tuttavia, non mancano vini bianchi e rosati, anch'essi apprezzati per la loro freschezza e aromi delicati, spesso con un leggero sentore balsamico.

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Oltre al vino, Tacoronte è caratterizzata da cantine tradizionali e di famiglia che ancora oggi mantengono metodi di coltivazione e vinificazione rispettosi dell’ambiente, alcune anche in regime biologico o biodinamico.

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Visitare la zona permette di scoprire questa antica vocazione vitivinicola attraverso degustazioni e passeggiate tra vigneti terrazzati, dove la storia incontra l’innovazione nel bicchiere. Tacoronte-Acentejo è diventata così un punto di riferimento per qualità e originalità nella produzione vinicola delle Canarie e un simbolo del prestigio enologico di Tenerife.
 
Albe e tramonti, giri notturni in solitaria sui ponti esterni, l'ascolto, nella beata solitudine del proprio balcone, dello sciabordio delle onde che sembrano accarezzare la nave, il canto dei gabbiani che accompagnano tutte le partenze... Ecco, queste cose devo dire che mi mancano davvero tanto.:cry:
Per me, i momenti più belli di una crociera. Il cibo è una delle ultime cose.
 
La nave ci aspetta ormai pronta per la partenza.
Davanti a noi una lunga traversata atlantica di quasi sei giorni: il prossimo 7 dicembre saremo a Barbados...

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Gli ormeggiatori staccano i cavi dalle bitte.

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La nave si allontana lentamente dalla banchina.

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Oggi Costa Deliziosa ha fatto scalo a S. Cruz de Tenerife, ultimo porto prima della lunga traversata atlantica.
Quando il sole sorgeva lento sull’Atlantico, la piccola baia di Añazo si svegliava tra silenzi profondi e il mormorio delle onde. Era la fine del XV secolo quando le navi di Alonso Fernández de Lugo apparvero all’orizzonte come sagome d’argento. Gli antichi Guanci, popolo fiero che abitava Tenerife da secoli, osservavano dal Monte del Pilón senza immaginare che quel giorno avrebbe cambiato per sempre il destino dell’isola.
I conquistadores sbarcarono, piantarono una croce, e così nacque Santa Cruz, la “Santa Croce” che avrebbe dato il nome alla futura città.
Il piccolo insediamento crebbe lento, modellato dal vento e dal commercio. Le navi provenienti dall’Europa, cariche di stoffe, vino e speranze, trovavano nella baia un punto sicuro prima di affrontare il grande oceano verso le Americhe. Le strade di terra battuta cominciarono a riempirsi di accenti diversi, mercanti, marinai, esploratori.
Poi venne il 1797. Una flotta inglese si avvicinò minacciosa, guidata da un giovane ammiraglio destinato a diventare leggenda: Horatio Nelson. Santa Cruz, ancora piccola ma fiera, si preparò alla difesa. Le campane delle chiese suonarono all’alba, i cittadini si rifugiarono fra le mura della città, e i cannoni delle fortezze — Castillo de San Cristóbal e Castillo de San Juan — tuonarono contro l’invasore.
La battaglia fu feroce. Nelson avanzò, ma venne colpito duramente e perse un braccio. La sua flotta fu costretta alla ritirata. Santa Cruz, che aveva respinto uno dei più temuti comandanti del suo tempo, scrisse così una delle sue pagine più gloriose.
Nel XIX secolo la città sbocciò. Da porto di frontiera divenne capitale, cuore pulsante delle Canarie. Le sue piazze si riempirono di mercati, teatri, nuove architetture, mentre le navi a vapore portavano notizie e merci dal mondo intero.
Oggi, quando le luci della città si riflettono sulle acque del porto e l’Auditorio di Calatrava brilla come una vela bianca nel vento, è facile dimenticare che tutto iniziò da una piccola baia e una croce piantata sulla sabbia. Ma Santa Cruz conserva ancora il suo spirito: quello di una città che guarda sempre al mare, che resiste e che si reinventa.
Citta’ vivace, ci ha accolto col buio ed una leggera pioggerellina, ma con un clima mite e gradevole!

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Roberto ha visitato ed ha illustrato la vecchia capitale di Tenerife…noi passeggeremo nella nuova dove si respira gia’ aria natalizia. Le luci nelle vie e le decorazioni illuminate ne sono testimonianza!

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Roberto, ma dove trovi il tempo per mettere insieme dei racconti così elaborati e ricchi di particolari ed informazioni?
Ecco, appena detto!!!! Vale anche per te Maurizio ;) ;) ;)
Lì l'inverno non è arrivato e mai arriverà. Che colori!!!
Non ricordavo Nelson avesse perso il braccio a Santa Cruz.
 
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